Recensione: Blind Guardian Twilight Orchestra - Legacy Of The Dark Lands (2019)


Si sente parlare di un album interamente orchestrale ad opera dei Blind Guardian da quando ero ancora uno sbarbatello sui banchi di scuola che comprava le riviste mensili per rimanere aggiornato su quello che succedeva nel mondo della musica (Internet non c'era...). Beh, dopo millemila anni, la band tedesca (o parte di essa) é riuscita finalmente a regalarci questo Legacy of the dark lands, un progetto sicuramente molto ambizioso, con una storia altrettanto ambiziosa e pure dal costo ambizioso, si parla infatti di 1 milione di Euro spesi per il progetto. Niente male. La band giura che tutto quello che é stato composto nel corso degli anni (dal 1997 in poi) non é stato modificato e le melodie sono rimaste inalterate nel tempo. Gli crediamo sulla parola.

Il mio rapporto con la band é altalenante, mi piacciono parecchio alcune cose (Nightfall in the middle earth é un disco meraviglioso) mentre mi lasciano indifferenti molte altre, seppur altrettanto blasonate. Con questa premessa d'obbligo, mi appresto a parlare di questo Legacy Of The Dark Lands, opera a cura solamente del duo André Olbrich e Hansi Kürsch, quest'ultimo autore anche della storia del concept assieme a Markus Heitz.

Non cercate metallo in questo album, non cercate batteria, non cercate distorsioni, soli di chitarra o possibile headbanging in quanto Legacy Of The Dark Lands Ã© un progetto interamente orchestrale, seppur con la voce, a tratti aggressiva, di Hansi Kürsch in bella mostra, come sempre accade con i "tradizionali" Blind guardian. La struttura non é neanche troppo diversa dall'album che ho citato prima (Nightfall in the middle earth) e la voce narrante, ma anche la visione della scaletta (a fondo pagina, come sempre) vi porteranno spesso da quelle parti.

Non vi porterá probabilmente da quelle parti la musica, con un mood a lungo andare molto diverso. Per quanto mi riguarda riconosco la magnificenza dell'opera, dell'orchestra e della composizione (chi capisce un po' di musica e di composizione non puó fare a meno di riconoscerne il valore oggettivo) ma dopo tantissimi ascolti, sono sincero, quello che mi é rimasto impresso del disco é veramente poco e trovo tutto abbastanza dispersivo per i miei gusti.

C'é qualche momento che preferisco (pezzi un po' piú quadrati e meno dispersivi come Nephilim o Harvester of souls, che in realtá é una canzone recente giá edita della band ma "riciclata" in versione orchestrale per l'occasione) ma c'é veramente cosí tanta carne al fuoco che sarebbe riduttivo parlare di questo o di quel momento, in quanto l'album va gustato piú come "viaggio" o come una sorta di colonna sonora, secondo il mio parere. Vi lascio comunque a fondo pagina il lyric video del singolo The storm, che forse vi fará comprendere il significato del termine "dispersivo", usato prima.

Per quanto mi riguarda, Legacy of the dark lands é un album di ottima musica, ma sicuramente non per tutti. Forse me compreso. Voi da che parte state?

Voto: Niente voto stavo, probabilmente sarebbe troppo ingeneroso per un album realizzato in maniera cosí certosina.

Tracklist:
01. 1618 Overture
02. The Gathering
03. War Feeds War
04. Comets And Prophecies
05. Dark Cloud's Rising
06. The Ritual
07. In The Underworld
08. A Secret Society
09. The Great Ordeal
10. Bez
11. In The Red Dwarf's Tower
12. Into The Battle
13. Treason
14. Between The Realms
15. Point Of No Return
16. The White Horseman
17. Nephilim
18. Trial And Coronation
19. Harvester Of Souls
20. Conquest Is Over
21. This Storm
22. The Great Assault
23. Beyond The Wall
24. A New Beginning

Giovanni Gagliano

Passionate about music I wrote my first article for "Given To Rock" in 2012, reaching now 30K global followers. I am also a musician, gigging around London.

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