Recensione: Paul Gilbert - Stone pushing uphill man (2014)


Quanti chitarristi conoscete che siano tecnicamente piú bravi di Paul Gilbert? Ve lo dico io, pochi, pochissimi.
Aspettate, non conoscete Paul Gilbert, storico chitarrista dei Mr Big? Mmmmmmmmmmmmm (di disapprovazione). Ho avuto la fortuna di vederlo dal vivo un paio di anni fa ed é uno spettacolo. Suona cose tecnicamente mostruose come se stesse suonando La canzone del sole di Battisti: ride, scherza e non guarda neanche la chitarra.

Dicevamo, non devo spiegare nulla sulle qualitá del chitarrista in questione o devo dire quale sia la qualitá generale di questo Stone pushing uphill man, disco eseguito e registrato in maniera ineccepibile.
Cosa posso dire é che l'album non é altro che una manciata di cover eseguite in maniera strumentale dal grande Paul. Troviamo un bel po' di classici rock rivisitati dove la chitarra fará un po' di tutto, persino la linea vocale. Perfetta in questo senso Back in the saddle degli Aerosmith, ma anche Why Don't We Do It In The Road dei Beatles, I Got The Feelin' di James Brown o la splendida Goodbye Yellow Brick Road, originariamente registrata da Elton John.

E basta? Aspettate non ci sono solo cover, ci sono anche 3 canzoni originali: Shock Absorber, Purple Without All The Red e la conclusiva, non esclusivamente strumentale, title track, cantata dallo stesso Paul Gilbert.

L'unica domanda, a questo punto, sarebbe sul senso generale del disco: é uno strumentale (ma con un brano cantato) ed una raccolta di cover (escluse 3 originali). Ed é proprio in questo aspetto che l'album non mi convince pienamente. Ma chi ha seguito Paul Gilbert durante la sua carriera solista sa bene che i suoi prodotti sono cosí, prendere o lasciare. Sembra che a lui non interessi granchè il giudizio del pubblico e le etichette, vuole solo divertirsi facendo quello che gli piace, cosa che mi sta decisamente bene, anzi che ammiro parecchio e che forse farei pure io se non avessi niente da dimostrare come lui.

Il buon Paul non si offenderá, quindi, se giudicheró complessivamente il disco in maniera nettamente inferiore rispetto alle sue capacitá. In ogni caso, sempre stima per lui, uno dei piú grandi guitar hero dei giorni nostri che è sempre un piacere ascoltare.

Voto 65/100
Top tracks: Back in the saddle, Goodbye Yellow Brick Road, Why Don't We Do It In The Road

Tracklist
1. Working For The Weekend
2. Back In The Saddle
3. I Got The Feelin'
4. Goodbye Yellow Brick Road
5. Why Don't We Do It In The Road
6. Shock Absorber
7. Purple Without All The Red
8. Murder By Numbers
9. My Girl
10. Wash Me Clean
11. Stone Pushing Uphill Man

Giovanni Gagliano

Passionate about music I wrote my first article for "Given To Rock" in 2012, reaching now 30K global followers. I am also a musician, gigging around London.

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