Il demolitore: Rolling stones - Exile on Main St.

Il demolitore é colui che non é mai contento, vede sempre il lato negativo delle cose ed é colui che risponderebbe alla classica domanda: "un bicchiere é mezzo pieno o mezzo vuoto?" con "non é né mezzo pieno né mezzo vuoto, é solo un bicchiere di merda". Incontentabile, demolisce  tutto quello che gli sta attorno, che si tratti di opere d'arte o di monnezza urbana, per lui é quasi tutto sullo stesso piano. Ha una brutta opinione pure di se stesso.


Mamma mia che razza di casino che hanno fatto per l'anniversario (e la conseguente edizione speciale rimasterizzata/triccheballacche/cofanettodioroargentoebronzo con i peli delle ascelle di Mick Jagger) di questo successone dei Rolling Stones.



"Il disco fondamentale" "Una pietra miliare" "Un capolavoro", gli aggettivi si sono sprecati, in tutti i giornali e in tutti i siti del mondo. A rafforzare tutti questi complimentoni clamorosi si aggiungono le (insulse, a dir poco) classifiche fatte a destra e sinistra: miglior album di qui, miglior album di la, miglior disco del pianerottolo, miglior disco con questo titolo, migliore copertina realizzata sotto i 1500 metri di altezza, ma la cosa che salta di piú all'occhio, é che quest'album sta tra i primi dieci di tutti i tempi, praticamente in tutte le classifiche. 

Mah, e vediamolo un po'... ascoltiamolo questo capolavorone... sará vero? Avró finalmente trovato un bell'album? Ma neanche per sogno.
Giá la copertina non mi diceva bene, sembra un'accozzaglia di foto brutte prese a destra e sinistra. "Ho trovate queste foto nel cassetto, le butto?" "Fammi vedere, aspetta... no, ci faccio la copertina del prossimo disco. Hai una penna rossa che gli scrivo il titolo?" "Ho un pennarello punta fine" "Va bene uguale, chissefrega..."
Ma ecco qualche parere importante (importante...pfui...)
Copio da Wikipedia:
"Lester Bangs, celebre critico rock statunitense, in un primo momento non apprezzò particolarmente il disco, salvo poi ricredersi totalmente definendolo un capolavoro assoluto...
« Exile on Main Street è uscito solo 3 mesi fa e praticamente mi sono fatto venire l'ulcera e anche le emorroidi cercando di farmelo piacere in qualche modo. Alla fine ho lasciato perdere, ho scritto una recensione che era una stroncatura quasi totale e ho cercato di levarmelo dalla testa. Un paio di settimane dopo sono tornato in California, me ne sono procurato una copia per vedere se per caso era migliorato col tempo, e mi ha fatto cadere dalla sedia. Ora penso che forse sia il disco più bello degli Stones in assoluto."
Ecco, io mi trovo esattamente nella prima fase di Lester Bangs. Ho cercato di trovare qualcosa di buono in questo disco...Forse dovrei dargli un'altra chance come ha fatto lui? Col cazzo! Non voglio ascoltare 'sto dannato disco, mai piú, preferirei farmi una camminata a piedi nudi su una discarica piena di siringhe usate o andare a trasportare mattoni in Congo piuttosto che ascoltarlo di nuovo. E ci sono persone che lo mettono in cima alle classifiche di tutti i tempi!!

Ancora da Wikipedia:
"Nel 2003, Mick Jagger disse che Exile non è uno dei suoi album preferiti degli Stones, e che lo ritiene un po' troppo sopravvalutato come disco, perché non contiene brani da classifica. Anche se ammise che l'opera, nel suo insieme, ha un feeling particolare, criticò aspramente il mixaggio audio dell'album da lui ritenuto pessimo."
Ah, allora non sono cosí rincoglionito e brontolone io. "E' il demolitore, sempre a spalare merda a destra e sinistra, non gli piace niente e non capisce un cazzo..." Beh, se anche l'autore di questo disco dice che é sopravvalutato e ha un missaggio pessimo, perché dovrei frenarmi dal dirlo io? Solo che a Mick Jagger inevitabilmente qualcosa deve piacere, alla fine lo ha scritto praticamente tutto lui (assieme a Keith Richards), cosí schifo non gli puó fare. Beh, questo disco non l'ho scritto io, quindi il disco puó farmi tranquillamente schifo.

Disco interminabile, con troppe tracce, troppe trombe, troppi cambi di atmosfere e troppo dispersivo. Ascoltare pezzi per intero come Sweet Virginia potrebbe essere letale per grandi e piccini. Uh, guarda che bel motivetto... ma dopo un paio di minuti di ascolto ti viene, come minimo, voglia di immergere la testa nell'acqua gelata, telefonare al tuo peggior nemico per chiedergli scusa o commettere altre fesserie che possono risultare fatali. Fate attenzione, quindi. Se avete armi o oggetti taglienti vicino a voi, cercate di far sparire tutto prima di premere play.

Nella sua mediocritá e inutilitá, trovo piú interessante ascoltare Antonio Banderas che parla con le galline piuttosto che questo Exile on Main St.
Vi sfido ad ascoltarlo tutto e non desiderare che il vulcano piú vicino a voi erutti e vi ricopra di lava.

Giovanni Gagliano

Passionate about music I wrote my first article for "Given To Rock" in 2012, reaching now 30K global followers. I am also a musician, gigging around London.

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