Recensione (+ intervista): Ded Pengwin - The Putrefaction of a dream (EP - 2017)


A partire dal titolo e dalla copertina si puó intuire la bizzarria del progetto dei Ded Pengwin, gruppo proveniente da Brisbane (Australia) e senza line up ufficiale, tanto per far notare subito la prima stranezza della band (per sapere tutte le altre scorrete a fondo pagina dove troverete l'intervista).
Nella cover trovate Gesú, delle collane di perle, una scritta al rovescio e degli effetti fotografici a metá fra il retró e la new age. Ah, c'é anche una sorta di pupazzetto sulla sinistra.

Partendo da questi presupposti bisogna prendere un po' con le pinze questo EP - The Putrefaction of a Dream, una ventina di minuti d'ascolto suddiviso in cinque tracce, ma che potete ascoltare come traccia unica. Perché? Perché loro possono, dicono (lo vedrete sotto). E per fare le cose un po' strane anche io vi posto la tracklist in questione a metá recensione, copiandola e incollandola dal loro soundcloud, con tanto di frase appena citata. Se loro possono mettere cinque tracce in un solo file, io posso permettermi di inserire la tracklist senza aspettare la fine della recensione, giusto? Eccola:

Five songs in one file, just because we can:
1 - "Stone Cloud"
2 - "Fly a Plane"
3 - "Way Back When"
4 - "Smart Bombs"
5 - "Not Another!"

Ok, ora che ho dato anche io il mio tocco di originalitá (!) posso cominciare a parlare un pochino della musica di questo EP nonostante sia un compito estremamente difficile in quanto le cinque tracce sono assolutamente fuori dagli schemi e ci potete trovare un sacco di roba e di influenze, come se fosse un immenso pentolone (nel bene e nel male).
Certo, a livello tecnico molti dettagli potrebbero essere affinati (volumi e suoni non sono sempre molto ben bilanciati e l'intonazione a volte é instabile) ma forse é proprio questa l'anima della band che magari registra al primo take e senza porsi troppe domande, come una sorta di allucinato Frank Zappa in compagnia di uno sbronzo David Bowie (paragoni certamente da prendere con le pinze, sia chiaro). Di sicuro i ragazzi dall'identitá misteriosa non si prendono troppo sul serio, cosa che piace sempre tanto al sottoscritto.

Il disco é un susseguirsi di sensazioni diverse: si passa dal dire "ma che é sta cosa?" al dire: "Oh, bello sto passaggio!" (per dirne uno su tutti, quello dello Slide Trombone nella traccia Way Back when) al "ma sono seri?" il tutto essendo un po' spaesati per la traccia unica che non aiuta a capire esattamente quando finisce l'una e quando comincia l'altra (ma forse sono rincoglionito io). In generale mi é piaciuto particolarmente il suono dei TOM della batteria, cosí tanto per dire un dettaglio a caso.

In generale parlare troppo di questo EP ha poco senso in quanto potrei cercare di spiegarvelo con diecimila pagine di testo ma senza riuscire a farvi comprendere pienamente quello che in realtá é questo The Putrefaction of a dream. Per ovviare al problema potete premere play nel player in alto nella pagina e farvi la vostra idea.


 Ecco invece quattro chiacchere virtuali scambiate con la band:

1) Bio
I Ded Pengwin sono stati concepiti più di un decennio fa, ma non sono esistiti prima di oggi nella stessa forma e condizione. Significa che è un qualcosa che può essere lasciato aperto all'interpretazione - persone tranquille e timide con ospiti segreti. Questo è tutto quello che diciamo.

2) Line up
La line up è un segreto, ma chiunque sia elencato sul nostro Bandcamp sotto "ADDITIONAL MUSICIANS" decisamente * non è * un membro. Ci possono essere o no cinque componenti.
Si puó fare riferimento al nostro principale cantautore, programmatore e vocalist che ora come ora é "Dorothy Grace Hubble" ma il tutto potrebbe cambiare. Ebbene sì, "Dorothy" è un ragazzo (è iniziato come uno scherzo tra due amici). E potete anche fare riferimento al nostro bassista come "Isaac Autobahn". Vi lasciamo usare la vostra immaginazione per descriverli.

3) Suoniamo come:
Dovete imparare ad usare le vostre orecchie per capire come gli artisti suonano, invece di aspettare che siano loro a dirvelo in quandto la maggior parte di loro non sono più qualificati di voi per fare affermazioni su loro stessi (a meno che non siano così non originali che stanno copiano in modo spudorato lo stile di qualcun altro, in quel caso dovrebbero essere loro i primi a sapere esattamente a chi si ispirano). Tuttavia, se puó aiutare, ti informiamo che suoniamo in qualche modo come Rock d'arte, rock psichedelico e post-punk, con qualche componente elettronico.

4) Discografia
Una sola uscita al momento (un EP che non é attualmente in vendita ma che potete ascoltare tramite il nostro sito Bandcamp), in piú qualche sorta di esperimento malriuscito di cui non vogliamo parlare troppo :p

5) Influenze
The Beatles, New Order, i principi etici di alcune sottoculture Punk, essere un po' pazzi, eccetera...

6) Di cosa parlano i vostri testi?
Esperienze vissute in prima persona dell'essere in frammenti di mente non comuni.

7) La tua performance live preferita fino a questo momento.
Non facciamo live

8) Dicci un aneddoto divertente successo in studio o sul palco.
Non è proprio una storia, ma tutte le parti di basso sono state registrate in stato di ubriachezza al punto in cui in alcuni casi il nostro bassista non ha potuto fare affidamento sui suoi occhi in quanto vedeva doppio, ma riusciva ancora a suonare bene registrando le sue parti correttamete. Era abbastanza divertente.

9) I tuoi dischi preferiti
"4th Ikimasshoi!" e "Sexy 8 Beat" dei Morning Musume sono un bell'ascolto. :p

10) Un musicista che ti piacerebbe incontrare per una birra.
Alcuni di noi non bevono e alcuni di noi non bevono birra ;)

11) Cosa chiedereste nel backstage se foste la band piú importante del pianeta
Colori pastello e roba Fabergé :P

http://ded-pengwin.pet/track/the-putrefaction-of-a-dream-full-ep

Giovanni Gagliano

Passionate about music I wrote my first article for "Given To Rock" in 2012, reaching now 30K global followers. I am also a musician, gigging around London.

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