Top 10: Metallica

Senza troppe introduzioni di sorta, beccatevi la top 10 dedicata ai Metallica.

10) Whenever I may roam (da Metallica)
Direttamente dal "Black Album", una canzone che mi ha sempre affascinato per il suo riff orientaleggiante, per la sua magnifica melodia vocale e per il suo testo (parla dei vagabondi). Beccatevi sta versione con le chitarre sporche da un live raro del 1993.


9) Hit the lights  (da Kill'em all)
Ricordo ancora tutto: Era il 1993 ed ero praticamente un ragazzino, un conoscente mi venne a trovare nella residenza estiva dell'epoca (non sono ricco, sia chiaro) e mi diede una audiocassetta Fuji con una scrittura discutibile. Ascoltati questa, mi disse. Era Kill'em all.
Questa canzone mi procuró uno shock, ricordo ancora quelle sensazioni e l'odore di quelle cassetta. Vi propongo quella dell'album, infatti.


8) The unforgiven (da Metallica)
Lars Ulrich racconta che la band voleva creare una ballad abbastanza canonica, poi ci ripensó ed invertí i fattori: strofa potente e ritornello docile. Esperimento molto riuscito, direi.
L'intro é una canzone di un film western, peró é al contrario e non si capisce quale sia. Lo so, non ve ne frega niente, ma ve l'ho detto lo stesso. I Metallica faranno anche dei seguiti di questa canzone. Non troppo malvage, in veritá, ma che non si avvicininano neanche al di livello questa.


7) For whom the bell tolls (da Ride the lightning)
Ok, Lars Ulrich sará un batterista tecnicamente mediocre, peró ha un gusto non indifferente e le canzoni senza di lui non sarebbero la stessa cosa, soprattutto questa. 
For whom the bell tolls é una delle canzoni che rappresentano di piú la band, perché ogni componente esprime al meglio le proprie caratteristiche e ognuno ha i propri spazi. Persino il basso (spesso snobbato, dopo Cliff) é uno strumento fondamentale in questa canzone, ed é stato spesso anticipato da assoli dai bassisti di turno, on stage.


6) Fade to black (da Ride the lightning)
Arpeggio magnifico e assoli ancor di piú, una delle power ballad piú famosa del metal. Dai, la conoscete tutti, poffarbacco.
Vi propongo una versione live (ottima) perché la voce di Hetfield da disco pre-Black Album mi ha sempre fatto abbastanza cagare.


5) Battery (da Master of Puppets)
Una chitarra classica la introduce, poi diventa una sfuriata spaccatimpani velocissima. La miglior opener thrash dei Metallica. E la battaglia non é certo facile, se consideriamo canzoni come la giá citata Hit the lights o Blackened.
Vi propongo la versione dell'album perché l'intro con la chitarra acustica é trooooppo bello.
CANNOT KILL THE BATTERY!


4) Nothing else matters (da Metallica)
Questa canzone piace a tutti: ai metallari, alle sorelle dei metallari, ai genitori dei metallari e persino ai nonni dei metallari. Hetfield stavolta divino dietro al microfono e un intro di chitarra che é entrato nella storia della musica.
Bellissimo anche il videoclip con le riprese all'interno dello studio di registrazione. Divina


3) Enter sandman (da Metallica)
Ecco, parlavamo di opener, questa non é thrash, la velocitá e la doppia cassa dopo il 1989 si sentono sempre di meno, ma l'impatto della canzone é devastante. Ancora oggi, dopo piú di 20 anni, la canzone é un must nei locali/club legati al rock/metal, diventando cosí una canzone fondamentale. Certo, il testo parla dell'uomo nero che spaventa i bambini, avrebbero potuto sceglierne uno migliore, ma la musica é cosí bella che ce ne freghiamo, giusto?
Vi propongo la magnifica esibizione del Freddie Mercury tribute.


2) Master of Puppets (da Master of puppets)
Beh, non penso proprio abbia bisogno di presentazioni. Mi ricordo che la ritrovai pure alle scuole medie nel mio libro di musica. Si, non sto scherzando, mi sembra si chiamasse Allegro vivo bis, se volete controllare.
Canzone perfetta, con un bel break centrale e con un James Hetfield che ci introduce nel mondo della dipendenza dalla droga. MASTER! MASTER! Grandissimo testo e grandissima canzone.
(I cori, ad un certo punto della canzone sono del compianto Cliff Burton)


1) One (da ...And justice for All)
Per me é la numero uno dei Metallica: Atmosferica, malinconica e poi tipicamente Thrash sul finale, con delle parti chitarristiche mozzafiato. Il testo parla di una storia agghiacciante di un uomo colpito da una mina e ridotto come un vegetale, senza gambe, braccia, udito, vista e parola.
Vi propongo questa versione da Woodstock del 94 con un Hetfield appena uscito da un barbiere sbronzo e con un Kirk Hammet in modalitá tributo a Bob Marley che peró ci regala un assolo finale che sfiora la perfezione.



Giovanni Gagliano

Passionate about music I wrote my first article for "Given To Rock" in 2012, reaching now 30K global followers. I am also a musician, gigging around London.

Previous Post Next Post