Recensione: The Neal Morse Band - The Similitude Of A Dream (2016)


Uno dei miei idoli di sempre, Mike Portnoy (ebbene sí, suona anche in questo disco), aveva anticipato al mondo che questo The similitude of a dream é il miglior concept album (al pari di Scenes from a memory dei Dream Theater) al quale abbia mai prestato servizio. Ecco, considerato il mio amore TOTALE per SFAM, pensate un po' quanto hype avessi per questo disco. Hype in veritá un po' smorzato dalla durata totale e dal concept a tema religioso "Il Pellegrinaggio del cristiano". Chi segue il blog sa quanto non ami affatto i dischi lunghi (a parte qualche eccezione) e le religioni, sia in generale che in musica. Ma stiamo parlando di due musisti incredibili come Neal Morse e Mike Portnoy, quindi ci passeró sopra, ma come compromesso non parleró del concept.  Conosco la storia solo per sommi capi e non mi va molto di attenzionarlo.

Riguardo la formazione, a completarla ci sono altri musicisti decisamente non di secondo piano come Randy George al basso, Eric Gillette (chitarra e voce) e Bill Hubauer (tastiere e voce). In questo disco cantano praticamente tutti, con risultati discreti. Non eccellenti, ma discreti.

Come si fa a fare una recensione di un disco cosí complesso e lungo? Non lo so ma ci provo, e proveró a sintetizzare il tutto per non annoiare troppo chi legge (a volte si trovano recensioni che impieghi piú tempo a leggerle piuttosto che ad andare ad ascoltare il disco).

Innanzitutto le influenze di questo The Similitude Of A Dream: sono un po' di Dream theater (per ovvi motivi) e un po' di Pink Floyd di The wall, ovviamente mischiati al classico Neal Morse. Non sono un amante del prog a 360 gradi quindi sicuramente perdo molti altri riferimenti, mi fermo a questi due/tre, non me ne vogliate. Ci sono un sacco di passaggi che riportano alla band madre di Portnoy, il tema di Long day ricorda estremamente quello di Octavarium, la traccia Overture potrebbe stare benissimo cosí com'é, in un album dei Dream Theater e l'assolo di Breath of angels l'abbiamo giá sentito suonare da Petrucci in Systematic Chaos. Sia chiaro che tutto questo non mi da fastizio, anzi.

Beh, affrontiamo subito il punto spinoso (per me) dell'album: la lunghezza, con i suoi 105 minuti. E' troppo lungo. E' bello, ma é troppo lungo, perlomeno per i miei gusti. Detto ciò mi sento di chiarire che non ci sono pezzi brutti, inutili o che vuoi skippare senza pietà, quindi ho tollerato la lunghezza e l'ho ascoltato diverse volte nella sua interezza, grazie anche ad una eccellente varietá della proposta musicale. E' chiaro che devi avere molto tempo per farlo, ma fortunatamente il lavoro di scrivania mi agevola molto in questo.

Riguardo i migliori momenti, sicuramente metto le ottime strumentali come la giá citata Overture, We have got to go, The road called home (Ecco un riferimento ai Pink floyd, il finale, ripreso dalla sucessiva Sloth) o le piú adrenaliche Confrontation o The battle, poste a chiusura prima dell'ottima lunga canzone conclusiva Broken Sky / Long Day (Reprise) ma forse le mie tre canzoni preferite in assoluto sono City of destruction, The Ways Of A Fool e Slave to your mind. Come ho detto in precedenza, il disco é abbastanza vario e contiene anche episodi "diversi" come la folk Freedom song, la moderna The mask (Jim Carrey non c'entra) o un'energica I'm running ,che ricorda molto i The who. Insomma ce n'é proprio per tutti i gusti ed é sicuramente un bel sentire.

Comprendo l'eccitazione del mio "amico" Mike e non posso far altro che confermare che The similitude of a dream é senza dubbio un disco di cui essere orgogliosi: musicalmente intricato, interessante, con melodie vincenti e con praticamente nessun punto debole. Uno dei dischi migliori dell'anno, a parere di chi scrive, e sicuramente il miglior disco di Neal Morse. Scusate se é poco. Fatelo vostro!

Voto 80/100

Top tracks: Overture, City Of Destruction, The Ways Of A Fool, Slave To Your Mind, I'm Running 

Disc 1:
01. Long Day
02. Overture
03. The Dream
04. City Of Destruction
05. We Have Got To Go
06. Makes No Sense
07. Draw The Line
08. The Slough
09. Back To The City
10. The Ways Of A Fool
11. So Far Gone
12. Breath Of Angels

Disc 2:
01. Slave To Your Mind
02. Shortcut to Salvation
03. The Man in The Iron Cage
04. The Road Called Home
05. Sloth
06. Freedom Song
07. I'm Running
08. The Mask
09. Confrontation
10. The Battle
11. Broken Sky / Long Day (Reprise)

Giovanni Gagliano

Passionate about music I wrote my first article for "Given To Rock" in 2012, reaching now 30K global followers. I am also a musician, gigging around London.

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