Live Report: Green Day @ Hyde park, London 01/07/2017

E anche per questo 2017 ho timbrato il cartellino con il consueto appuntamento estivo di Hyde park, parco dove amo ritornare, soprattutto per vedere concerti.
In realtà questo non era solo un concerto dei Green Day, bensì un festival (British summer time), ma appena entrati vediamo che il palco è già stato allestito per i Rancid quindi abbiamo capito immediatamente che ci siamo persi sia i Gogol Bordello che i The Hives. Strano perchè siamo entrati poco dopo le 5 e mezza. Ma a che razza di orario hanno suonato, alle 3 del pomeriggio? Pazienza.


RANCID
Mai stato un amante dei Rancid ma mi sono goduto la performance.
Il suono è veramente spettacolare con tutti gli strumenti ben distinti e la band sembrava coesa e in forma. In un'oretta scarsa di musica la band ci ha proposto circa 700 canzoni (c'erano alcune canzoni che duravano un paio di minuti) la maggior parte delle quali dal loro famosissimo ...And out come the wolves, più qualche nuovo brano. Immancabili ovviamente i classici Time Bomb e Ruby Soho. Ah, fra il pubblico c'era anche qualche punkettone incredibile tipo questo sotto. Ho chiesto di farmi un selfie con lui ma mi ha risposto che voleva 5 pound e che dovevo darli al suo agente (il suo amico). Ho riso. Lui era serio.


GREEN DAY
Dopo il paninazzo e la birra di turno ci piazziamo a 200 metri dal palco per vedere lo show dei Green Day, che avevo visto precedentemente all'Emirates stadium quattro anni orsono (clicca qui per il live report). La cosa fantastica dei concerti in posti come questo è che non hai l'esigenza di buttarti nel casino delle prime file ma puoi vederti beatamente il concerto (dai megaschermi) senza che nessuno ti dia fastidio. Sono più vicino ai 40 che ai 30. Si nota?

Dopo le prime note di Know your enemy si capisce anche qui che il suono è spettacolare e il fatto che non ci sia vento è un fattore che aiuta sicuramente. Riguardo ai megaschermi, la regia è praticamente perfetta e, cosa esilarante, ai margini del video, molto spesso spuntava una donna che traduceva in maniera comica la musica nel linguaggio per i non udenti. Ovviamente nelle parti strumentali ballava e faceva air guitar, dato che non c'era nulla da tradurre. Veramente una trovata divertente.

La scaletta è praticamente perfetta. Un buon mix tra pezzi del nuovo album (uno dei dischi migliori dello scorso anno, secondo il sottoscritto) e pezzi storici presi ovviamente dai due album di punta dei Green Day, ovvero Dookie e American idiot. Si passa quindi da Bang bang e Revolution radio a Holiday e Boulevard of broken dreams.


La band è sempre sul pezzo, Mike Dirnt è sempre il solito con le sue belle trame di basso ed i suoi cori mentre Trè cool è un po' imbolsito (ma rimane sempre uno dei miei batteristi preferiti per gusto). Billie Joe è il solito magnifico intrattenitore, non sta fermo un attimo e comincia con i suoi ormai noti "Eh oh" ad incitare il pubblico a cantare (non la smetterà fino all'ultimo secondo del concerto, che ci piaccia o no. Ai miei amici no), intervallando anche qualche discorso sociale e un appello graditissimo al sottoscritto contro i telefonini: "godetevi il momento e non guardate il concerto attraverso uno schermo". Parole sante. La band è formata anche da una seconda chitarra e altri musicisti alle tastiere e ai fiati. Quando canti su palchi così grandi ne hai bisogno.


Chi ha visto qualche concerto dei Green day sa che ci sono gli immancabili momenti dove Billie Joe fa salire sul palco gli spettatori delle prime file a suonare con lui. E' andata molto bene con la prima ragazza che ha cantato Longview (giusto?) e che si è esibita con una naturalezza micidiale (probabile canti in qualche gruppo) mentre andrà peggio più tardi quando proverà a fare suonare 3 semplici accordi (Re - Do - Sol, li ho capiti io da 200 metri) a due ragazze, tra l'altro volontarie, che proprio non capivano che fare con la chitarra (ad un certo punto alla seconda hanno tolto il suono). Scene comunque divertenti da vedere.

Grandiosa esecuzione per le datate Hitchin' a ride e Welcome to paradise (con in bella mostra la strato che BJ suonava durante la prima parte di carriera), in assoluto fra le mie preferite della serata. Sull'ancora più datata 2000 light years away Billie si mette a lanciare delle magliette al pubblico con una specie di fucile che mi ha ricordato il Superliquidator (se sei sopra i 30 forse sai di cosa sto parlando) mentre si destreggerà con l'armonica su Minority.
Poi sale in cattedra Tre cool: strepitoso in St Jimmy, poi con un breve assolo e divertente in una sorta di improvvisazione jazz (con tanto di fiati). C'è anche spazio per una vecchia cover degli Operation Ivy, Knowledge, e per le famosissime e cantatissime She e Basket case dove anche i bambini che avevo davanti a me si sono scatenati. BJ vede che ci stiamo divertendo e dice di approfittarne perchè il giorno dopo non sarà così (l'headliner sarà niente di meno che Justin Bieber, per la cronaca).

Con King for a day si passa alla seconda parte dello Show: Mike Dirnt indossa la maschera di se stesso, Billie Joe accompagna con il kazoo un assolo di tromba e un Sax intonerà Careless whisper degli Wham e altre cose, mentre BJ farà un lungo discorso politico sdraiato per terra (ma perchè poi?) e si scambierà per un attimo con Tre cool che si metterà a ballare e cantare. Ci sarà spazio anche per classici come Shout e Hey Jude, ovviamente cantata a squarciagola da tutti. Probabile che tutto non sia accaduto in quest'ordine, mi scuserete ma è stato un momento davvero folle.


Si ritorna alla "normalità" con due pezzi dell'ultimo album e dove Billie Joe ha fatto una fatica incredibile dietro al microfono, visibilmente provato per il delirio descritto prima. Still Breathing è sempre bellissima da ascoltare. I Green day lasciano il palco per un paio di minuti e ritornano alla grande con American idiot e soprattutto Jesus of Suburbia, forse la mia canzone preferita della band ed eseguita magnificamente in questa sede. Anche Billie Joe si è ripreso. 

Il secondo bis è "solo" acustico con BJ che suona con la sua acustica nera la nuova Ordinary world, 21 guns e l'immancabile Good riddance (time of your life) che manda a casa contenti tutti i presenti.


Il concerto è stato veramente magnifico: le condizioni metereologiche erano ideali (calcolate che il giorno prima aveva piovuto), il suono era perfetto, la band assolutamente in gran forma e la scaletta ha accontentato sia i fan di vecchia data che gli ascoltatori casuali. 

Davvero una grandissima serata di musica ed un grande show.

Top songs: Welcome to paradise, Hitchin' a ride, Jesus of Suburbia


Green Day Setlist British Summer Time 2017 2017, Revolution Radio
Giovanni Gagliano

Passionate about music I wrote my first article for "Given To Rock" in 2012, reaching now 30K global followers. I am also a musician, gigging around London.

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