Recensione: Rex Brown - Smoke on this... (2017)


C'è sempre una grande curiosità (perlomeno da parte mia, non posso certo parlare per voi) nel vedere la release solista di un musicista che ha militato in una band che in gioventù ho adorato.

Vabbè faccio un po' di storia dato che non è scontato che sappiate chi è questo tizio un po' sfatto in copertina e che non rinuncia a fumare manco per quei 5 minuti in cui deve farsi una foto/

Rex brown è stato il bassista di band grandiose quali Pantera e Down, (anche se, ammettiamolo onestamente, è stato un po' nell'ombra di musicisti con più spessore di lui) nonchè nel recente passato anche membro dei Kill devil hill e che ora si presenta al pubblico come solista in questo progetto dove oltre a suonare il basso si cimenta anche dietro al microfono e come chitarrista. 

Se mi è piaciuto questo disco? Mmm...No. 
Ho apprezzato il suono abbastanza grezzo e southern del disco, ma nella sua totalità non ho apprezzato molto questo Smoke on this. Mi spiego:

La prima parte del disco è promettente: Long rider è una canzone breve e senza fronzoli, così come Crossing lines che però è prodotta diversamente dalla canzone precedente (boh, sono pazzo io?) e buona è anche Buried alive, dedicata al compianto Dimebag Darrell (sapete chi è, vero?) con degli ottimi riff e una bella parte solista dove sembra ci sia Slash alla chitarra. La seguente Train song è forse il pezzo migliore del disco: semplice, breve e aggressiva con dei bei riffoni e con la voce di Rex che si sposa bene con le atmosfere.

La parte centrale del disco è invece altra storia: pezzi fondamentalmente non male tipo Get Yourself Alright o So into you necessiterebbero assolutamente di un cantante, dato il largo spazio dedicato alle vocals (sentire le strofe, soprattutto) e Rex intonato lo è, ma cantare bene è decisamente un'altra cosa e se dobbiamo dirla tutta, manco troppi cori faceva nei Pantera e forse un motivo c'era.
Alcuni altri pezzi invece, oltre a necessitare di un cantante, sono proprio noiosi a prescindere (Fault line e Grace) o ripetitivi fino allo sfinimento (What comes around) e ti fanno prudere fortemente il ditino per fare lo skip della traccia.

Verso la fine del disco la situazione si riprende: The best of me è un'ottima canzone (con chiari riferimenti ai Pink Floyd nelle strofe) seppur con tutti i limiti già descritti e della conclusiva One of these days apprezzo tanto la sperimentazione e il bel finale, nonostante si ecceda sempre un po' troppo con le ripetizioni.

Per quanto mi riguarda apprezzo molto la genuinità e il coraggio con il quale è stato realizzato questo Smoke on this... ma a mio parere Rex avrebbe fatto meglio a pubblicare un EP piuttosto che un album, dato che reputo quasi la metà delle tracce di questo lavoro non all'altezza della situazione. Scusa Rex.

Voto 55/100
Top tracks: Lone rider, The best of me, Train song
Skip tracks - Fault line, What comes around, Grace

Tracklist:
Lone Rider
Crossing Lines
Buried Alive
Train Song
Get Yourself Alright
Fault Line
What Comes Around...
Grace
So Into You
Best Of Me
One Of these Days

Giovanni Gagliano

Passionate about music I wrote my first article for "Given To Rock" in 2012, reaching now 30K global followers. I am also a musician, gigging around London.

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