Live report: Foo Fighters @ London Stadium 22/06/2018

Avevo già visto una volta i Foo Fighters: era il 2011 ed era il mio secondo giorno a Londra. Passeggiavo e vidi un cartellone che annunciava la presenza dei FF in una sorta di festival. Guardo la data: era quella sera. Mi precipito alla location e per fortuna c'erano ancora biglietti disponibili al botteghino e mi godo il concerto.

Questa volta la location é decisamente diversa, ovvero il relativamente nuovo London Stadium, messo su per le Olimpiadi di qualche anno fa. La giornata è perfetta per un concerto e mi piazzo alla sinistra rispetto al palco, abbastanza lontano e con la sedia a disposizione, da buon vecchio di merda che sono diventato.

Si parte poco dopo le otto. I suoni sono molto alti e un po’ confusi, la voce pure molto forte. Il primo pezzo All my life è un treno con la band che parte a mille. Già dopo la seconda Learn to fly Dave è un bagno di sudore. Notare che la serata è calda e lui ha una specie di maglione. Lo doveva indossare per contratto? Boh. Alla terza canzone, una fantastica The pretender (con tanti inserti rock n’roll al suo interno) sembra che Dave sia sul punto di lasciarci penne. La voce è affaticata e il colore è rosso pompeiano. Non so se si riesce a notare dalla foto sotto.


Si riprenderà, invece. Ho sempre pensato he ci voglia tanto metodo per essere un professionista e per poter affrontare un tour mondiale. In questo caso, se fai il cantante rock, credo si dovrebbe partire gradualmente per poter durare tranquillamente per tutta la durata del concerto. Dave fa totalmente il contrario: comincia a gridare come un ossesso dal primo secondo e sembra già cotto dopo un paio di canzoni, ma alla fine vincerà lui. Ovviamente i puristi del canto (io?) gli possono muovere tante critiche, ma i FF non sono un gruppo che punta sulla perfezione ma sull'intensità e l'impatto, e a me questa cosa va benissimo. Ricordiamo anche che Dave nasce come batterista e non come cantante.

Ma torniamo a noi: salgono tre coriste sul palco. Per cosa? per la nuovissima The Sky is a neighborhood, e qui si vede la differenza di stile fra il nuovo e il vecchio materiale dei FF, molto punk il primo, Classic rock il secondo. Per inciso, la canzone mi è piaciuta un casino (molto più che da studio) merito anche di un favoloso Taylor Hawkins. Sarà lui, assieme a Dave Grohl, il vero mattatore della serata. Ma chi conosce la band, sa che i veri talenti della band sono questi due fuoriclasse assoluti.

Il mio momento preferito in assoluto del concerto è rappresentato dalla parte successiva, ovvero con tre pezzi pescati dal mio amato Wasting light (clicca qui per la videorecensione), ovvero Rope, These days e Walk, inframezzate da una stupenda My hero, cominciata in acustico con il pubblico protagonista. Proprio la partecipazione del pubblico a questo concerto è stata una cosa davvero speciale. Sapete, di concerti ne vedo tanti, ma folle che hanno cantato e ballato a squarciagola quasi ogni singolo pezzo non ne ho viste molte. E le canzoni dei FF si prestano molto a questo, da buoni paraculi (detto con affetto) quali sono.

Divertente il momento Drum solo (come se Taylor non fosse già stato abbastanza protagonista fino a quel momento) con la pedana della batteria che si alza da terra per raggiungere un'altezza tale manco fosse un componente dei Kiss.


Il momento per presentare la band è anche il momento "cover" del concerto. Il primo ad essere introdotto è il chitarrista Chris Shiflett (che ha sempre un po' l'espressione di uno che vorrebbe essere da un'altra parte) che suona e canta la bella Under my wheel di Alice cooper, segue il bassista Nate Mendel che accenna dei riff di basso e la band esegue, tra le altre, Another one bites the dust dei Queen e quella It's so easy che recentemente avevano improvvisato con i Guns n' roses stessi.

Momento solista anche per il tastierista Rami Jaffee, fino a quel momento mai inquadrato dalle telecamere, che intona con le tastiere Imagine di John Lennon. Dave irrompe facendo discorsi discutibili sull’amore e sul fatto che la sua missione, nella vita, è quella di regalarci amore, dopodiché comincia a cantare (sempre sulla base di Imagine) Jump dei Van Halen (con degli spassosissimi “jump” cantati da Taylor). Momento davvero divertente.

Pat smear ha sempre solita faccia interlocutoria ma con il suo solito suono incredibile inizia Blitzkrieg bop dei mitici Ramones . Ancora cover? Ma sì, perché no. Dave Grohl si mette alla batteria e parte Under pressure dei Queen cantata da Taylor.

Nella seconda parte del concerto la band esegue le vecchie e sempre ben accolte Monkey Wrench e This is a call, la più recente Wheels (inedito del greatest hits, suonata lentissima in questa occasione), e le nuove Run e Dirty water. La prima dal vivo ha avuto un impatto straordinario, mi è piaciuta un sacco, riguardo la seconda non ci ho capito una mazza, fra tastiere e le tre coriste che sono ritornate sul palco, i suoni erano confusi e forse la canzone un po' troppo delicata per l'occasione.

In Breakout la band abbassa il sipario del tutto e chiede agli 80000 presenti di illuminare lo stadio con i telefoni. Lo straordinario risultato è questo:


Probabilmente non riuscite a comprendere lo straordinario risultato, ma se considerate che era buio pesto, forse cambierete idea. Il cielo era del colore della foto sotto.


Ecco, ora forse ha più senso.

Con una intensissima Best of you si apre il tormentone del coro (ohhh ohhhohhhhh, sapete come fa la canzone, no?) che il pubblico canterà come se non ci fosse un domani non smettendo neanche a canzone finita (anche uscendo dallo stadio, più in là, per essere precisi) e per chiamare la band per i bis, rappresentati da quegli che sono forse gli inni della band, ovvero Times like these ed Everlong, con il pubblico che sovrasta quasi la band, e Dave lo farà notare.

Sono davvero senza parole per questa performance live dei Foo Fighters. 
Sapete che trovo sempre il modo per lamentarmi di questo e di quello, ma lo spettacolo visto ieri è stato incredibile e perfetto sotto ogni punto di vista: bella scaletta, suonato ad intensità straordinaria sin dal primissimo secondo e con un pubblico partecipe come poche volte visto in vita mia.

Una serata di musica da ricordare negli anni, al London Stadium. Onore ai Foo Fighters, una delle più grandi rock band dei nostri giorni.


(Finisco sempre i live report con le mie tre canzoni preferite della performance, vi giuro che questa volta non riesco a scegliere)

Foo Fighters Setlist London Stadium, London, England 2018, Concrete and Gold
Giovanni Gagliano

Passionate about music I wrote my first article for "Given To Rock" in 2012, reaching now 30K global followers. I am also a musician, gigging around London.

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