A cura di Antonio Spina.
Li avevo conosciuti con un pezzo tanto energico
quanto sprizzante erotismo: Woman. Rimasi folgorato ricordo….(ma questi
chi cazzo sono?!!). Questa fu la mia esclamazione. Ai tempi…Sono passati
ben 9 anni dall’album d’esordio di questi ex-rampanti rockers
australiani capeggiati dallo spompato Andrew Stockdale. Sicuramente
l’album con Slash e la conseguente frequentazione con il chitarrista
riccioluto hanno fatto male al giovane Andrew. C’è da capire se ad averlo
spompato cosi’ tanto siano state le sessions di registrazione, i live o
le quattro pollastrelle che sicuramente avranno dimorato nei camerini
dell’ex Guns N Roses, esplicando pratiche alquanto “red light”.
Analizzando questo loro ultimo lavoro (con tanto di rima) dal titolo New
Crown ho purtroppo constatato di come ormai i suoni vintage e
l’aggrapparsi fedelmente alle reminiscenze settantiane abbiano
fatto il loro tempo. Come l’ho capito? Semplice. Una volta terminato
l’ascolto mi sono promesso che qualora volessi ascoltare il sound
70’s, di certo non avrei mai e poi mai ascoltato New Crown. I motivi sono
due: i riff piu’ scontati della risposta alla domanda di prima (chi ha
spompato Andrew?) e il mix decisamente scadente del disco. Gli strumenti
sono slegati tra loro in maniera imbarazzante, una batteria assolutamente
compressa malissimo (e chi sa di registrazione rock sa quanto un
compressore sia importante). Passando in rassegna i pezzi si inizia con
How Many Times, Enemy is in your mind e Heavy Weight: in tutti e tre i
pezzi si riscontra un uso spropositato dell’effetto octave nonche’ linee
vocali che inneggiano (malamente) al miglior Ozzy Osbourne.
La formula
Wolfmother e’ sempre quella. Ma non funziona piu’ e lo si capisce con
l’omonima New Crown. Bene, per me l’ascolto potrebbe anche fermarsi
qui…ma andiamo avanti.
Doppia razione di caffe’ e via! Skippando Tall ships, che e’ una copia
conforme dei primi cinque pezzi, giungiamo a Feelings.Qui si che ho
pensato: “oggi non ascolto piu’ musica”.Un mix tanto trasandato quanto
inutile tra Misfits e Green Day. Non me ne voglia il buon Glenn
Danzig (con il quale mi scuso per la citazione in questo contesto
NON-rock). Stockdale, il punk-rock non e’ roba tua e dei tuoi
compari, fattene una ragione.
Con I ain’t got no, She got t e My tangerine
dream prosegue il disco tra noia, delusione e tristezza per una band a
cui e’rimasto poco e nulla da dire evidentemente. L’ultimo
pezzo (finalmente) e’ Radio…mah. La piattezza fatta rocknroll…senza offesa
per il rocknroll. Quello bello. Quello fatto col cuore e con le palle
cubiche e senza mezzi termini. Quello che assolutamente manca in questo
chiamiamolo “disco” e che non fa altro che diminuire le speranze di
chi, come il sottoscritto,vorrebbe una rinascita del Rock 70’s. Rinascita
tanto sognata quanto utopica visto il contesto musicale di copia e
incolla generale…
Concludo con un monito: anche Picasso era convinto che bisognasse pur
sempre rifarsi ad un “modello” e che la copia e’ pur sempre una
creazione.
“I mediocri imitano, i geni copiano”. In questo disco ho riscontrato solo
sterilita’ ed intenzioni fine a se stesse, mancanza di mordente e voglia
di comunicare con del sano e puro rocknroll. Dispiace per una band che ho
sempre apprezzato e soprattutto per un cantante dal timbro vocale unico
e che continuero’ malgrado tutto ad apprezzare. Andrew Stockdale. LO
SPOMPATO.
Track listing:
1. How Many Times
2. Enemy Is In Your Mind
3. Heavy Weight
4. New Crown
5. Tall Ships
6. Feelings
7. “I Ain't Got No”
8. She Got It
9. My Tangerine Dream
10. Radio
11. I Don't Know Why
Recensione: Wolfmother - New crown (2014)
March 28, 2014
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