Breve descrizione/bio della band:
Gli
 Yena nascono nel 2014 a Udine (Italia), per volontà di cinque musicisti
 provenienti da gruppi e stili diversi, che hanno scelto l’italiano e il
 rock come genere di espressione. La musica della band fonde chitarre 
pesanti e scure con il gusto melodico e poetico proprio del cantato in 
lingua italiana, cercando equilibrio tra due voci in un botta e risposta
 continuo e armonico.
I testi, sui quali 
viene sempre posta molta attenzione, parlano di sentimenti quotidiani, 
di quella sottile linea tra ciò che è giusto e ciò che è sbagliato che 
spesso confondiamo nella costruzione delle nostre anime. L'attenzione 
per le giuste parole da usare è parte della ricerca della band per 
provare sempre modi diversi di esprimere le storie che vengono 
raccontate.
Dal vivo vengono espresse le 
diverse anime del gruppo, dalla parte più rabbiosa a quella più melodica
 e riflessiva in una ricerca di equilibrio costante e mai scontata.
L'attività
 live li porta a suonare in importanti festival nazionali come il 
Collisioni Festival di Barolo (CU), condividendo i palchi con gruppi 
come Punkreas, Talco, Plan De Fuga, e molti altri concerti in locali e 
Festival locali.
Nell'estate del 2015 
registrano il loro primo EP, registrato e prodotto da Andrea Rigonat, 
noto chitarrista/produttore della scena nazionale (Elisa, Tiziano 
Ferro).
Genere musicale:
Alternative
 Rock Italiano, anche se è sempre difficile trovarne uno che ti descriva
 perfettamente. Sicuramente rock cercando di essere più personali 
possibile (personali, non originali) quindi se serve un'etichetta 
scegliamo Alternative Rock.
Line-up attuale:
Matteo Bellotto - voce
Alessio Tassotto - voce
Alessandro Pipputto - Batteria
Francesco Corazza - Basso
Roberto De Bellis - chitarra
Album/EP/Demo all’attivo:
Il primo EP di debutto è Yena, uscito lo scorso 25 novembre per Jack Rock Records.
Influenze:
Cantautorato italiano, grunge, rock in genere. Band di riferimento: Timoria, Karma, Alice in Chains, Silverchair.
Di cosa parlano i vostri testi:
I
 nostri testi cercano sempre di puntare l'attenzione sui particolari. Si
 tratta di piccole storie che guardano il presente in maniera fredda, 
creando molteplici letture. La volontà è di far ragionare in maniera 
fredda e razionale su sé stessi i nostri ascoltatori. Siamo un 
agglomerato di sentimenti ed emozioni che raccontiamo per poter 
affrontare ciò che nascondiamo ogni giorno. La musica impone sincerità, a
 costo di far male, ma senza sconti.
L'esibizione live che ricorderete per molto tempo:
Difficile
 scegliere: di sicuro il concerto a Barolo (CN) al festival Collisioni 
per la strepitosa partecipazione di pubblico, ma anche le tante date 
live dense di trasporto emotivo, nonostante solo 10 persone davanti, che
 poi sono proprio quei concerti che mettono maggiormente alla prova la 
coesione e la voglia di scrivere. Ogni data ha una propria storia da 
raccontare...
Un aneddoto divertente capitato on stage o in studio:
Il
 nostro primo live al Povorock 2014, in apertura ai Rhyme. Le 
tempistiche, tra un cambio palco e altro, erano molto limitate per poter
 dar il giusto spazio ad ogni band per esibirsi… ad un certo punto, al 
momento di iniziare, eravamo tutti pronti sul palco, tranne Alessio 
(voce)...dov’era?! A comprarsi tranquillamente 2 pacchetti di sigarette a piedi nei dintorni di Povoletto.
Penso di non aver mai visto così tanta gente incazzata tutta assieme come quella volta! (Ride, ndr).
I vostri dischi preferiti in assoluto:
Com'è profondo il mare - Lucio Dalla
King for a day fool for a lifetime - Faith no more 
Grace - Jeff Buckley
Facelift - Alice In Chains
Quintorigo
Kind of Blue - Miles Davis
Songs in the Key of live - Steve Wonder
probabilmente cambieremmo la lista tutti i giorni.
Qualcuno di voi mi dica un album che pensa sia l'unico al mondo ad apprezzare:
Un
 album grind degli S.C.A.T., una band russa. Credo che il grind sia come
 l'arte contemporanea e lo apprezzo. (Matteo Bellotto, voce ndr).
Un musicista che vorreste incontrare per fare quattro chiacchiere:
John De Leo dei Quintorigo ma anche Cristiano Godano dei Marlene. In realtà sono moltissimi!
Cosa chiedereste nel vostro backstage se foste il gruppo piú importante del pianeta:
Chiederemmo
 poche cose; vorremmo tanto che gli addetti ai lavori stessero con noi 
nel backstage a divertirsi, invece di dover impazzire dietro alle 
richieste assurde di chi crede di poter pretendere qualcosa. Noi 
sappiamo bene qual è il nostro posto e non vogliamo creare problemi 
inutili. Preferiamo condividere piuttosto che pretendere.
