Ma veramente gli Alter bridge hanno deciso di fare uscire un altro live album???
Sono sempre stato un fan accanito dei dischi dal vivo (i gruppi che preferisco li ascolto piú volentieri live piuttosto che da studio) ma sono anche un fan del "criterio" e del fatto che ogni live debba rappresentare un momento storico particolare. Per questo motivo penso che non si sentiva troppo il bisogno del terzo live album degli Alter Bridge basato su 5 dischi da studio: quante canzoni hanno in comune questi concerti? Ecco, avete capito.
In questo live all'02 arena di Greenwich (l'arena al chiuso piú grande di Londra, ci sono stato parecchie volte e l'ho pure "scalata") oltre ai vecchi cavalli di battaglia abbiamo il materiale preso da Fortress e The Last Hero (clicca per le relative recensioni)... Facciamocelo bastare.
Vabbé, tralasciando il discorso sul criterio e sulle scalette, giudichiamo il live per quello che é, ovvero un bel live dove gli Alter bridge ci fanno sicuramente ascoltare bella musica con la coppia Mark Tremonti e Myles Kennedy sempre in evidenza. Mark é sempre il solito macina-riff e Myles canta sempre in maniera impeccabile e con tanto "mestiere".
Beh, non so se per la data in questione non stesse tanto bene oppure la sua voce stia subendo un calo fisiologico: Myles é praticamente in tour permanente da una decina d'anni cantando canzoni che definire impegnative é riduttivo.
La voce, purtroppo, in quanto strumento naturale é soggetta ad usura ed in questo live si sente che Myles canta con una voce decisamente piú nasale del solito (lo si nota nelle vocali aperte, soprattutto) pur non cannando quasi nessuna nota da grandissimo professionista qual é, sia chiaro. Ma se ascoltate il ritornello di Blackbird (quanto adoro sta canzone) vi accorgete subito che qualcosa non va. Ve la metto qui sotto.
Quello che invece stupisce al microfono, seppur per pochi minuti, é Mark Tremonti che sappiamo dai suoi album solisti che col microfono sta imparando eccome, ma in questo live la sua performance in Water Rising mi é piaciuta un sacco. Ma proprio un sacco. Vi consiglio caldamente di ascoltarla.
Per il resto, ottima prestazione da parte di tutti: la sezione ritmica é sempre un po' piú veloce rispetto al disco (ma meno di altre occasioni) e la scaletta pesca bene dall'intera discografia dei quattro americani spaziando dalle datate Come to life e Metalingus alle piú recenti Cry of Achilles e My champion, fino al solito spazio acustico riservato al solo Myles con la bella e commovente Watch over you.
Avete finito il concerto e state staccando tutto? No no, aspettate! Nel disco bonus ci sono infatti una serie di canzoni uscite precedentemente come B-sides o come bonus tracks nei vari singoli e album. Si fanno tutte ascoltare piacevolmente ma non aspettatevi nessun capolavoro (non sarebbero state B-sides o bonus tracks, sennó...).
In definitiva questo Live at the O2 Arena é sicuramente un buon live, non imprescindibile, ma che spazia attraverso il materiale di tutti gli album degli Alter Bridge.
Nel caso voleste avvicinarvi alla band, potreste dargli un ascolto per avere un'idea della loro carriera e di quanto fatto fino a questo momento. Se siete collezionisti invece potrebbe fare al caso vostro soprattutto per il terzo disco composto da canzoni che probabilmente non avete.
Uscita onesta, peró ora basta live album, ok?
Beh, il mese prossimo li andró a sentire a teatro con l'orchestra (alla Royal Albert Hall di Londra), che sia l'occasione per un altra pubblicazione? Probabile...
Tracklist:
Disc 1
1.The Writing On The Wall
2.Come To Life
3.Addicted Pain
4.Ghost Of Days Gone By
5.Cry Of Achilles
6.The Other Side
7.Farther Than The Sun
8.Ties That Blind
9.Water Rising
10.Crows On A Wire
11.Watch Over You (Solo Acoustic)
Disc 2
1.Isolation
2.Blackbird
3.Metalingus
4.Open Your Eyes
5.Show Me A Leader
6.Rise Today
7.Poison In You Veins
8.My Champion
Disc 3
1.Breathe
2.Cruel Sun
3.Solace
4.New Way To Live
5.The Damage Done
6.We Don’t Care At All
7.Zero
8.Home
9.Never Born To Follow
10.Never Say Die (Outright)
11.Symphony Of Agony (The Last Of Our Kind)
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