Recensione: Flying colors - Live in Europe (2013)


Calma Flying colors... perchè sta fretta? Pubblicare un live album dopo un solo disco da studio non è eccessivo? Forse si, lo dirà in qualche modo anche il chiaccherone Mike Portnoy durante la performance, ma aspettate, ci arrivo dopo.

Dopo il magnifico album dell'anno scorso (Clicca qui per la recensione), è una fortuna che il progetto sia continuato anche in sede live, vuol dire che la band è in sintonia e ci potrebbero essere spiragli per nuovi dischi, anche perchè Portnoy, a fine concerto, dirà agli spettatori: "ci rivedremo di nuovo, lo prometto" L'ho già detto che ci spero molto? No, lo dico adesso.

I suoni di questo Live in Europe, (registrato in quel di Tilburg, in Olanda) sono magnifici, ogni strumento è perfettamente distinguibile e tutto è bilanciato con maestria, soprattutto i cori, considerando che quasi tutti i componenti sono coinvolti dietro al microfono.
In questa performance è esattamente tutto come dovrebbe essere, ci sono anche dei "magnifici" errorini qui e li (l'apertura di Steve Morse di Blue ocean non è proprio impeccabile) che tanto mi piacciono. Se volessi ascoltare delle canzoni perfette mi ascolterei il disco, non i live. I live con pesanti manomissioni in studio non li ascolto neanche.

Dicevo all'inizio: il chiaccherone Mike Portnoy (ma quanto parla...) ammette, prima di Can't find a way, che se la band dovesse eseguire solo il disco, la performance durerebbe un'oretta, quindi hanno deciso di inserire delle cover che appartengono ai rispettivi gruppi di ogni componente. Mossa azzeccatissima, visti i risultati. Soprattutto la cover di Odyssey (dei Dixie dregs di Steve Morse) è assolutamente da stropicciarsi le orecchie. Da segnalare anche la cover dei Dream theater, Repentance, introdotta da un maestoso Dave LaRue e cantata da Portnoy (!), davvero ben eseguita, ma cambiando il solo di Petrucci, la canzone perde gran parte del suo fascino, a mio avviso.
Certo, la cover di Hallelujah, seppur eseguita in modo personale, se la sarebbero potuti risparmiare, la fanno davvero tutti. Persino i Bon Jovi la portano in tour.

Riguardo il repertorio della band, ho già scritto che mi soddisfa pienamente e le canzoni sono sempre un piacere da ascoltare, anche se alcune cose suonano abbastanza diverse e meno "attraenti" rispetto al disco, vedi i ritornelli e i cori un po' sgraziati di Kayla e di Infinite fire, per esempio. Ma, ripeto, va benissimo così.

Se non conoscete i Flying colors e vi piace un pochino il prog rock, potete buttarvi tranquillamente. Giù il cappello per questi musicisti incredibili.

Top tracks: The storm, Odyssey, All falls down

Tracklist:
- Blue Ocean
- Shoulda Coulda Woulda
- Love Is What I'm Waiting For
- Can't Find A Way
- The Storm
- Odyssey
- Forever In A Daze
- Hallelujah
- Better Than Walking Away
- Kayla
- Fool In My Heart
- Spur Of The Moment
- Repentance
- June
- All Falls Down
- Everything Changes
- Infinite Fire

Band:
Steve Morse: Lead and Rhythm Guitar
Casey McPherson: Vocals, Keyboards, Rhythm Guitar
Neal Morse: Keyboard, Vocals
Dave LaRue: Bass Guitar
Mike Portnoy: Drums, Percussion, Vocals

Giovanni Gagliano

Passionate about music I wrote my first article for "Given To Rock" in 2012, reaching now 30K global followers. I am also a musician, gigging around London.

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