Le (poche) delusioni del 2016

E poi c'é che sei li ad aspettare un disco con ansia (o qualcosa di simile) per poi ritrovarti con un qualcosa che non avresti mai voluto ascoltare o comunque con qualcosa ampiamente al di sotto delle tue aspettative.

Questo il breve elenco dei dischi che per un motivo o per un altro mi hanno deluso. Non sono tanti, in realtá. Sono solo 3, quindi decisamente un buon 2016. Mi ricordo che qualche anno fa avevo l'imbarazzo della scelta per compilare la top 10.

Ecco allora i 3 dischi che proprio non ho digerito del 2016

Red hot chili peppers - The getaway
Niente, questa era l'ultima occasione che ho dato ai Red hot chili peppers.
In passato Flea e compagnia bella ci hanno regalato tante belle canzoni e due album da paura come Blood sugar sex magic e Californication, ma dopo quest'ultimo, per quanto mi riguarda, c'é stato solo il buio. Qualche canzone riuscita come singolo (mi viene in mente By the way), ma come album veramente niente, perlomeno per il mio gusto. E questo The Getaway per me é proprio pessimo. Poca ispirazione e produzione da ergastolo.



Bon Jovi - This house is not for sale
Stesso discorso di quelli di sopra: li abbiamo persi definitvamente. L'uscita di Sambora dalla band é stata la mazzata finale. Ora tutto sembra essere completamente nelle mani di Jon Bon Jovi che, oltre non avere piú voce (da tanti anni, ormai) sembra sia piú intenzionato a fare musica pop/disco/commerciale che rock. Il prossimo album, se lo ascolteró, sará solo per dovere di recensione, ma ormai non mi aspetto piú nulla...Gli ultimi album sono veramente brutti ma questo forse é persino  peggio, se possibile.. Cliccate sul titolo per leggere la recensione. Se volete, ovviamente, non lo prendete come un comando.

Dream Theater - The astonishing
The astonishing non é un brutto disco, sia chiaro. Il fatto é che non incontra per nulla il mio gusto ed essendo i Dream theater una delle mie band preferite in assoluto fa si che io ci sia rimasto parecchio male.
Niente, il concept futuristico non incontra per nulla la mia curiositá e trovo il disco troppo (ma troppo) prolisso ed estremamente povero di idee (rapportate alla lunghezza). Un tempo prendevo il treno/aereo per andarli a vedere, stavolta pensate che hanno riprosto l'album live a 50 metri dal mio ufficio e non ci sono andato. Questo spiega il mio livello di delusione e la faccia contrariata nella discutibile videorecensione che trovate qui sotto. Al contrario delle due band precedenti, peró, questo é il primo episodio della band americana che non mi ha per nulla convinto mentre i dischi precedenti li ho apprezzati. Per questo motivo rimango fiducioso per il futuro. A patto che la smettano di fare album di 5 ore.

Giovanni Gagliano

Passionate about music I wrote my first article for "Given To Rock" in 2012, reaching now 30K global followers. I am also a musician, gigging around London.

Previous Post Next Post