Live report: Iron Maiden - Live at the 02 arena, London 28/05/2017


Dopo un pomeriggio difficile e corse sotto la pioggia mi appresto ad entrare per l'ennesima volta alla bellissima 02 arena, stavolta veramente presidiata come un campo di battaglia per via degli ultimi eventi terroristici. Quello scenario mi ha fatto pensare che siamo in guerra. Non guerra come siamo stati abituati a vederla oppure a studiarla sui libri di scuola, ma una guerra moderna. Ma non siamo qui per parlare di argomenti, purtroppo, di attualità ma che poco c'entrano con la musica e con il concerto in questione.

Dicevo, entro per l'ennesima volta nell'arena 02 di Greenwich (quanti concerti ci ho visto...) e mi piazzo sulla tribuna alla destra del palco quando sono le 19.50, che corrispondono all'ultimo secondo di esibizione degli Shinedown, band che avevo visionato su YouTube e che mi ha talmente fatto cagare che ho preferito stare al pub piuttosto che vederla. Poi magari hanno spaccato oppure ho solamente ascoltato la roba peggiore del loro catalogo, ma probabilmente non lo saprò mai.

È la quarta volta che vedo gli Iron maiden, li ho visti in Italia nel 1996 e nel 2003 e quattro anni fa sempre in quest'arena (qui il live report). Aspettative? Abbastanza alte perché l'ultimo The book of souls mi ha lasciato decisamente soddisfatto (clicca qui per leggere la recensione) e ascolterò molto volentieri le canzoni in sede live.

Sono le 20.30 circa e sulle note di Doctor Doctor degli UFO tutti sono in fibrillazione per l'entrata dei maiden, anche questa bambina/o a lato del palco che balla gioiosamente. Bellissima scena.



Boato per i maiden che entrano un po' in sordina con la bella opener If eternity should fail e un Bruce Dickinson dietro la scenografia che armeggia un pentolone misterioso e fa partire i fuochi e le luci a tempo. Inizio del concerto veramente stupendo anche grazie a questa canzone che mi é sempre piaciuta.

La scaletta é incentrata sull'ultimo album che, non avevo molti dubbi al riguardo, ha reso benissimo anche dal vivo. Death or glory (con l'ormai famoso divertentissimo gesto della scimmia che si arrampica, fatto sia da Bruce che da tutti i presenti), The red and the black e la title track, fra tutte, hanno reso benissimo in questa sede.
Ovviamente non sono mancati i pezzi storici pescando tra l'enorme discografia della band. In genere ho sempre da ridire sulle scalette dei maiden, stavolta non mi sento di dire nulla. Certo, The number of the beast, Fear of the dark, The trooper, Iron maiden e Wrathchild sono sempre li, ma ci sono stati anche pezzi che sono mancati per tanti anni dalla scaletta, come Children of the damned e Powerslave. Mi é piaciuto moltissimo anche il finale con Blood brothers (che spettacolo dal vivo questa canzone... e sempre belle le introduzioni con discorsi  di fratellanza di Bruce) e la conclusiva Wasted years con ormai il solito siparietto Dickinson - Smith con Bruce che fá di tutto per non far cantare i cori ad Adrian che, poveretto, prova a correre dall'altra parte del palco per usare un altro microfono. Ha vinto Bruce, Adrian non é riuscito a cantare neanche questa volta.


Il palco é bellissimo e ricorda vagamente le atmosfere di Powerslave, la scenografia che accompagna le varie canzoni é forse la migliore che abbia mai visto riguardo i Maiden, i fuochi piazzati strategicamente da ogni parte del palco (fantastici durante The number of the beast, andavano praticamente a tempo con la canzone) e le varie rappresentazioni di Eddie sono state perfette e bellissime da vedere. Mostruoso, in particolare, il capoccione comparso durante Iron Maiden. Penso di aver guardato solo quello durante la canzone.


La band: Steve Harris é il solito schiacciasassi con il suo basso. Le sue performance sono sempre intense e il tempo sembra non passare mai. Nicko McBrain si fa vecchiotto ma é sempre sul pezzo, agevolato anche dalle velocitá contenute che i Maiden stanno tenendo negli ultimi anni (su richiesta di Adrian Smith, che ai tempi lasció la band anche perché non ne poteva piú di suonare cosí veloce). I tre chitarristi: Janick Gers é sempre il solito caciarone e tarantolato e durante The book of souls é pure caduto mentre suonava a causa del liquido che Bruce ha gettato nella sua parte di palco. Il liquido proveniva dal cuore di Eddie (in versione indigena) entrato per l'occasione.
Adrian sempre abbastanza rilassato che ha sfoggiato anche la chitarra rossa che usava durante i primissimi anni di carriera e Dave Murray un po' ingrassato e spesso con la Les Paul con la leva. Bruce Dickinson é sempre il solito: ha quasi 60 anni ma ha l'energia che aveva 20 anni fa e la sua performance vocale é stata ottima. Come frontman non ho bisogno di dire niente, credo... Per me é ancora il migliore di tutti. Quando si toglie le varie maschere di scena ti soprendi sempre che sotto non ci sia un ragazzino ma un uomo della sua etá.


Il concerto mi ha lasciato decisamente soddisfatto: bellissima atmosfera, palco stupendo, band in forma e sorridente e scaletta che mi ha soddisfatto con l'ultimo The book of souls rappresentato degnamente e largamente. Grandissimi Maiden, ci si vede la prossima volta.

Top songs: If eternity should fail, Death or glory, Blood brothers.

Iron Maiden Setlist The O2 Arena, London, England 2017, The Book of Souls World Tour
Giovanni Gagliano

Passionate about music I wrote my first article for "Given To Rock" in 2012, reaching now 30K global followers. I am also a musician, gigging around London.

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