Recensione: Giovanni Gagliano - Giovanni Gagliano (2019)


Non avevo nessuna intenzione di fare un altro album, fino ad un mese prima di farlo dicevo che avevo finito lí, non avevo piú voglia etc. Ad un certo punto mi sono messo a registrare un riff che avevo in mente e... dopo 40 giorni circa, ho finito tutto l'album. Non chiedetemi come, ma l'ho fatto.

Ovviamente, ancora una volta, questa non é una recensione in piena regola in quanto sto per parlare del mio disco, ma é piú un track by track per spiegarvi qualcosa delle canzoni che compongono il disco. Ma probabilmente avete giá letto questa cosa negli articoli precedenti per gli album Peace & revenge, Rough uneven surface, Restless fino al mio piú recente Desert train.

Quest'album ho deciso di chiamarlo solo con il mio nome e di realizzare una copertina semplicemente con il mio colore preferito. Comodo, no?

Ah, quando non vedete il video corrispondente, cliccate sul titolo per ascoltare la canzone.

1) Get ready
Cominciamo subito con le lamentele, ovvero quelle che riguardano un treno che sto prendendo ultimamente e che mi sta facendo impazzire in quanto é sempre in ritardo. In realtá ritarda "solo" 7-8 minuti su un tragitto di tipo 40 km a causa della congestione dei mezzi londinesi, ma mi fa incazzare lo stesso (mi avvicino alla mezza etá). La canzone é in assoluto una delle mie preferite dell'album ed avrei probabilmente dovuto allungarla un pochettino, dato che dura solo un paio di minuti ma avevo il dubbio che poi potesse perdere di immediatezza quindi non l'ho modificata.




2) Boh
Una canzone composta da 4 bassi effettati in maniera strana ed una chitarra molto lontana. Esatto, "boh", proprio quello che penso io dopo ogni singolo ascolto, anche perché non c'entra assolutamente nulla con il mio materiale. Il titolo era quasi obbligato.

3) Maintenance man
Ero ad un picnic in un bellissimo parco con vari amici e si presenta uno spacciatore: "volete fumo, droghe, etc?" Noi rispondiamo di no e lui ci lascia il suo bigliettino da visita con scritto "Maintenance man". Meraviglioso. Il pezzo é abbastanza punkettone e leggero, credo sia abbastanza gradevole da ascoltare, rigorosamente a cuor leggero. Finale nonsense.

4) Under the same sun
Ho sempre adorato le ballate rock e mi sono accorto solo recentemente che non ne ho mai scritta una canonica con strofa in pulito e col ritornello distorto. Nei 4-5 giorni in cui ci ho lavorato in maniera assidua mi svegliavo anche la notte con questo ritornello e senza piú prendere sonno, cantandola in testa in loop. Quasi un'ossessione, ma penso che sia perché, sotto sotto, adoro questa canzone. I due soli finali sono affidati alla sapiente Les Paul di Alberto Monello, chitarrista di una delle mie prime band mentre il basso é ad opera di Giuseppe Campisi.



5) In your face
Questa é piú facile ascoltarla che descriverla. Boo ya!
(se cliccate sul titolo vi apparirá la cazone, come per magia)

6) Set me free
Ero in sala prove con degli amici e mi viene questo riff. Lo provo e mi piace talmente tanto che non mi stacca piú dalla testa. E' per questo riff che ho montato nuovamente la scheda audio e ripreso a registrare. Ovviamente, la canzone é ispirata ad un'altra lamentela. Sapete quando scendete dall'aereo e invece di entrare direttamente in aeroporto vedete il bus che vi aspetta? E magari ci rimanete dentro per un sacco di tempo? Ecco, é una cosa che non sopporto.
Basso stupendo registrato da Giuseppe Campisi e ultimo solo (stupendo anch'esso) di Alberto Monello. Era in sala con me quando ci abbiamo improvvisato su. Sicuramente la canzone piú radiofonica del disco.



7) Fuck
La piú nonsense delle canzoni.
Io che ripeto "fuck" per tutta la durata del pezzo partendo da intensitá blande fino al delirio.

8) Fluffy
Atmosfere opposte rispetto alla precedente. Brevissima canzone dedicata al mio (beh, quasi) cane e originariamente scritta tanto tempo fa. Ci sono un sacco di cose che non vanno in questi pochi secondi. Ho provato a sistemare diverse volte la situazione ma mi sono sempre accorto che preferisco la versione "sbagliata", quindi eccovela in tutta la sua imperfezione.

9) Rivals
Delle atmosfere cupe e vagamente maideniane vengono spezzate da intermezzi stupidi. Era originariamente nata come una strumentale ma poi mi é venuta anche l'ispirazione per il cantato. Se sentite una chitarra tecnica e gustosa é quella di Fabio Battaglia. Proprio lui (detto alla Piccinini).

10) Yeah
Niente, volevo una canzone formata solo da mie tracce vocali, dalla mia nota piú bassa alla mia nota piú alta, ma senza prendermi troppo sul serio. Ho usato, infatti, quasi il primo take per tutte le voci, quindi potevo farla molto meglio ma poi sarebbe venuta troppo seria e avrebbe perso lo spirito.

11) Is this the last time
Canzone "dedicata" ai promoter inglesi, che godono sempre e incodizionatamente delle mie simpatie. Ovviamente sono ironico. La musica l'avevo pensata (e cominciata a registrare) per l'album Restless, ma solo in questo 2019 ho capito come svilupparla. Il solo é ancora una volta di Fabio Battaglia e il finale era nato per essere una canzone prog a parte, che poi ho riciclato per questa canzone. Nonostante questa gestazione difficile penso sia un buon pezzo, uno dei piú "seri" del disco.



12) Blue Sky
Anche questa ce l'avevo dai tempi di Restless ma senza capire mai cosa farci. Recentemente mi é venuta l'ispirazione, l'ho registrata un po' meglio e gli messo anche un assolo (praticamente improvvisato e forse al primo take) che é una delle cose che preferisco in assoluto del disco. Il titolo nasce dal fatto che la canzone mi ispira pace e tranquillitá, come se fossi sdraiato a guardare un cielo azzurro (da qui, se volete, la copertina). Attenti che dopo qualche secondo c'é un easter egg. Se capite l'inglese é una cosa improvvisata e spassosissima. Se non capite l'inglese chiedetemi e vi diró.

Se siete arrivati fino a qui, grazie a tutti per l'attenzione e per aver dedicato qualche minuto della vostra vita alla mia musica. Fatemi sapere se vi é piaciuta qualcosa in particolare. Grazie ovviamente anche a chi mi ha aiutato alla realizzazione dell'album con i suoi soli o il suo basso: Fabio Battaglia, Alberto Monello e Giuseppe Campisi.

L'album lo trovate su tutte le piattaforme digitali (Itunes, Spotify, Apple music, Deezer, Amazon, etc...).
Grazie a tutti e rock n' roll!
Giovanni Gagliano

Passionate about music I wrote my first article for "Given To Rock" in 2012, reaching now 30K global followers. I am also a musician, gigging around London.

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