Recensione: Metallica - St.anger (2003)


L'album della batteria di pentole!
Si, perché tutti potranno provare l'emozione di emulare a casa il suono della batteria di Lars Ulrich presente in questo disco. Potrete provare col pentolame, con materiale scolastico, oppure, se in periodo estivo, potete provare a prendere un tamburello facendoci rimbalzare una palla da tennis sopra. Il suono sará groso modo quello del rullante di Lars Ulrich in St.anger! Sí, proprio quello.

Diciamolo chiaramente, i Metallica in questo disco non avevano uno straccio di idea e di ispirazione, lo si vede chiaramente anche dal documentario Some kind of monster, dove si prendevano a pesci in faccia e stavano ore in sala prove senza riuscire a scrivere due note decenti di fila. E qual é la migliore scelta da fare quando non si hanno idee? Fare un disco lunghissimo, ovviamente!

Qualche canzone non é affatto male, soprattutto i due singoli Frantic e la title track (le uniche che hanno riproposto anche con una certa frequenza in sede live), il problema principale é che le canzoni durano tanto, troppo. L'album dura 75 minuti, per dovere di cronaca: una ventina niente male, i restanti 55 praticamente da buttare. Qualche altra cosa di decente qui e li si trova, in particolare non mi dispiacciono degli stralci di Shoot me again e the Unnamed feeling, ma di stralci parliamo, dato che sono canzoni che durano almeno il doppio rispetto a quanto dovrebbero durare: sembra quasi di trovarsi di fronte a delle improvvisazioni in studio dove ognuno non sappia esattamente cosa fare.  Inoltre non c'é neanche un secondo di soli di chitarra. E allora Kirk Hammett che ci sta a fare direte voi? Boh, é la risposta che vi do io.

James Hetfield non sfodera certo la sua migliore prestazione, sia vocalmente che chitarristicamente. Se nel Black album e anche nei precedenti Load e Reload le vocals sono curatissime, in St. anger sembra di ascoltare una demo, con annessi errori, volumi sballati e parti di dubbia ispirazione. Al basso c'é il produttore Bob rock (Newsted era stato cacciato e Trujillo non aveva  ancora firmato), che svolge un lavoro da mestierante al basso, mentre dietro la console é praticamente nullo, penso abbia premuto solo REC, visti i risultati finali.

Passati diversi anni dall'altrettanto discutibile Reload, ci si aspettava una risposta concreta dai Metallica, invece é stato un po' come saltare dalla padella alla brace. Se sia meglio la padella o la brace non lo so.

In definitiva: a parte i primi due pezzi, una noia pazzesca, una prestazione sottotono dei singoli, una registrazione delirante.

Voto 40/100
Best tracks: Frantic, St. Anger
Skip tracks: quasi tutte le altre

01. Frantic
02. St. Anger
03. Some Kind Of Monster
04. Dirty Window
05. Invisible Kid
06. My World
07. Shoot Me Again
08. Sweet Amber
09. The Unnamed Feeling
10. Purify
11. All Within My Hands

Giovanni Gagliano

Passionate about music I wrote my first article for "Given To Rock" in 2012, reaching now 30K global followers. I am also a musician, gigging around London.

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