Recensione: Steve Harris - British lion (2012)


Mah, ho ascoltato quest'album tante volte e rimango perplesso. Volete sapere come suona questo British lion?   E' un disco AOR con sfumature Maiden e prog-rock anni 70 con un cantante pop (tale Richard Taylor). Ci avete capito niente voi? Neanche io.

Partiamo dal cantante: ho letto commenti su internet di fan che lo vogliono morto, altri che dicono che abbia registrato cantando sotto la doccia, altri dicono che non sia buono neanche per cantare sotto la doccia. La verità (secondo me) é che tale Richard Taylor é un discreto cantante, voce gradevole e raffinata, ma abbastanza inadeguato quando deve "spingere" e dare un tono più aggressivo/enfasi ad un particolare punto della canzone. Riguardo gli altri musicisti: tutti fanno il loro compito, ma nessuno spicca, a parte il basso di Stevone Harris che a tratti é messo fortissimo, ma va bene cosí. :)
Pigiamo il tastino play e parte un riff che somiglia molto a You not me dei Dream Theater, appena comincia il cantato si rimane spiazzati. Ma é il disco solista di Steve Harris? Siamo sicuri?

Le canzoni di questo British lion sono tanto semplici quanto indecifrabili per i motivi scritti sopra. Lost world é abbastanza anonima (con una prestazione vocale da schiaffi, escludendo l'ohohohoooo del ritornello), Karma killer é una canzone che ha personalità e rimane in testa praticamente dopo il primo ascolto.

Us against the world é nettamente la migliore del disco: chitarre maideniane, un meraviglioso ritornello ( e il basso messo fortissimo). Ma Richard, perché non ci metti un po' più grinta, maledizione porca pupazza, perché? Canta dai, non ti spaventare..Ottima anche la successiva The chosen ones, anche questa con qualche piccolissimo (inevitabile) richiamo ai Maiden e un incedere abbastanza coinvolgente. Prettamente AOR A world without heaven, che sembra uscita da un disco dei Place Vendome di Kiske (peccato non canti lui) con un lungo intermezzo strumentale abbastanza maideniano.
Indecifrabile Judas, abbastanza aggressiva (per i canoni del disco, si intende), ad un certo punto si interrompe di botto (avete presente il finale di Pull me under? Ecco, cosí) e parte un intermezzo acustico. boh.
Abbastanza leggera e accattivante Eyes of the young. Un po' stucchevole these are the hands, che si guadagna la palma della "skip song" del disco. Mentre é molto strano l'ultimo brano The lesson, che potrebbe essere benissimo un brano dei Blackfield.

Francamente é un disco di difficile comprensione, soprattutto considerato il fatto che dietro tutto c'é Steve Harris. Blackfield, AOR, Maiden, io non ci ho capito nulla.

Voto: 62/100 (voto a caso)
Top tracks: Us against the world, the chosen ones
Skip track: These are the hands

Tracklist:
1.This Is My God
2.Lost World
3.Karma Killer
4.Us Against The World
5.The Chosen Ones
6.A World Without Heaven
7.Judas
8.Eyes Of The Young
9.These Are The Hands
10.The Lesson
Giovanni Gagliano

Passionate about music I wrote my first article for "Given To Rock" in 2012, reaching now 30K global followers. I am also a musician, gigging around London.

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