Recensione: Aerosmith - Music from another dimension (2012)


Ed eccolo! Dopo svariati rinvii (uno dei quali per motivi di marketing, dato che stavano uscendo troppi dischi di band importanti), Music from another dimension é finalmente disponibile per il nostro impianto stereo, ammesso che qualcuno ne possegga ancora qualcuno.
Sono passati solo (!) undici anni dal loro ultimo e controverso album di inediti Just push play, ma riecco finalmente del nuovo materiale Aerosmith. Se mi é piaciuto questo disco? La risposta é Sí. 
Ascoltare la voce sublime di un Steven Tyler in forma smagliante, é sempre un piacere. 65 anni e non sentirli.

Venendo al disco: per molti versi é un bel tuffo nel passato.
L'opener Luv XXX (con la presenza di Julian Lennon tra i crediti) mi ha riportato nelle grandi atmosfere di Permanent Vacation/Pump. Diciamo che i riferimenti con il passato sono molti, molti momenti ti riportano a qualcosa di giá sentito dei 5 di Boston. Nel caso di questa prima canzone, per un secondo, quando parte il cantato, sembra di ascoltare Love in a Elevator. Bella opener. 
Le successive canzoni sono abbastanza particolari. In Oh Yeah sembra di ascoltare un misto di Aerosmith degli esordi con contaminazioni di quelli degli ultimi periodi, con un pizzico di Stones nel mezzo. Molto particolare anche Beautiful, canzone moderna, con la figlia di Steven Tyler, Mia, ai cori.
Il disco si mantiene molto piacevole con la discreta Tell me e il bel blues Out go the lights, cosí come é molto buono il singolo che ha preceduto l'album, Legendary child (vedi videoclip al termine della recensione).

What could have been love é la classica ballad Aerosmith, molto commerciale, ma che vi conquisterá di sicuro al primo ascolto come hanno fatto le altre bellissime ballad del passato. E' il momento di accelerare il passo e troviamo Street jesus e Lover a lot, dove i nostri ci danno dentro dentro alla grande. Tyler e Perry si dimenticano della carta d'identitá e fanno davvero sul serio. Rock n' roll d'altri tempi, applausi.
A proposito di Rock n' roll, non condivido la scelta di far cantare non una, ma due canzoni a Joe Perry: Freedom Fighter (dove c'é anche Johnny Depp ai cori) e Something. I pezzi non sono male, hanno un buon incedere e dal vivo sicuramente faranno la loro degna figura, ma cantare su un disco dove ha giá cantato Steven Tyler é una sconfitta assicurata, soprattutto per uno (Joe Perry) che cantante non lo é di certo. Le linee vocali sono troppo piatte e non all'altezza di questo disco.
Capitolo ballad: ovviamente ne troviamo parecchie, come da aspettative, non tutte peró fanno centro, é il caso di Closer, We all fall down e soprattutto di Can't stop loving you, in duetto con la cantante americana Carrie Underwood, che risulta abbastanza banale e stucchevole. Altro discorso per la giá citata What could have been love e la conclusiva Another last goodbye, dove in circa 5 minuti uno Steven Tyler da pelle d'oca ci fa capire che il vero dono del canto ce l'hanno in pochi, e lui é uno di quei pochi prescelti. Il talento, signore e signori.

Music from another dimension mi ha emozionato in tanti episodi, ma non mi ha convinto in altri. 
La mia solita domanda: perché non fare durare il disco una ventina di minuti in meno e renderlo un gioiellino invece di riempirlo di momenti trascurabili? Questo disco con 4-5 pezzi in meno sarebbe davvero un gran disco. Vabbé, non faccio il pignolo, Music from another dimension mi dá tante emozioni nonostante tutto, quindi valutazione sicuramente positiva.

Voto 67/100
Top tracks: What Could Have Been Love, Street Jesus, Another Last Goodbye
Skip tracks:  Freedom Fighter, Something

Tracklist:
 01. LUV XXX
02. Oh Yeah
03. Beautiful
04. Tell Me
05. Out Go The Lights
06. Legendary Child
07. What Could Have Been Love
08. Street Jesus
09. Can’t Stop Loving You
10. Lover A Lot
11. We All Fall Down
12. Freedom Fighter
13. Closer
14. Something
15. Another Last Goodbye
Giovanni Gagliano

Passionate about music I wrote my first article for "Given To Rock" in 2012, reaching now 30K global followers. I am also a musician, gigging around London.

Previous Post Next Post