Recensione: Queensryche - Frequency Unknown (2013)


Un disastro. Non mi riferisco al disco, ma a tutta la situazione. 
Nel caso non lo sapeste, adesso ci sono due Queensryche: una formazione con Geoff Tate e una con tutti gli altri, ed entrambe si chiamano cosí. Vabbé...
Il disco in questione é quello con Geoff Tate, che ha reclutato musicisti di prim'ordine come Simon Wright, Kelly Gray, Randy Gane e Robert e Rudy Sarzo, e che, pur di fare uscire il disco prima della concorrenza, lo ha pubblicato con un mix approssimativo, per poi farne uscire un altro a distanza di ore. Risultato? I mix sono entrambi discutibili, a mio parere e i fan sono disorientati perché non sanno che mix stanno ascoltando. 

In copertina, in bella vista, noterete sicuramente il F U, che starebbe per Frequency Unknown, ma tutti sanno che è un Fuck you grande come una casa riferito ai suoi vecchi compagni d'avventura. Non proprio una mossa di stile. Altra mossa "bassa": per cercare di attirare dalla sua parte i vecchi fan, Geoff ha registrato nuovamente alcuni classici della band con la nuova formazione, con un risultato estremamente discutibile, per non dire pessimo: le canzoni pur godendo di 20 anni di "tecnologia" e migliorie varie dal punto di vista sonoro, suonano 100 volte peggio rispetto alle originali (e gia' la produzione dei tempi non era certo impeccabile), sia appunto, a livello sonoro che a livello di "spirito": ormai Geoff Tate è lontano anni luce da quel periodo e il queste nuove registrazioni lo testimoniano.

Venendo all'album in se: alcune canzoni di Frequency unknown sono valide, quantomeno notiamo subito il distacco dal cabaret/popmetal dell'ultimo sciagurato disco Dedicated to chaos. Venendo, quindi, alle note liete del disco: Cold, Dare, In the hands of god, Running backwards e la malinconica The weight of the world si fanno rispettare, anche se qualche episodio sciagurato c'è, Give it to you su tutti, ma stavolta in netta minoranza rispetto a pezzi validi.
La band alle spalle di Geoff non ha molto spazio per emergere, il tutto è come sempre incentrato sulla voce del cantante ma nei pochi spunti "disponibili" la classe dei musicisti nascosta dietro il cantante salta fuori, ottimi i soli di Fall e della conclusiva The weight of the world, a questo proposito.

Aspettiamo la mossa degli "altri" Queensryche (spero che si risolva questa cosa del doppio nome perchè non si può sentire), da quel poco che si è sentito in rete, il vero spirito dei Queensryche è rimasto li.

Voto (tutto considerato): 55/100
Best songs:  Cold, In the hands of god, Running backwards
Skip song: Give it to you

TRACKLIST:
1. Cold
2. Dare
3. Give It to You
4. Slave
5. In the Hands of God
6. Running Backwards
7. Life Without You
8. Everything
9. Fall
10. The Weight of the World
11. I Do not Believe in Love (Re-Recorded)
12. Empire (Re-Recorded)
13. Jet City Woman (Re-Recorded)
14. Silent Lucidity (Re-Recorded)
Giovanni Gagliano

Passionate about music I wrote my first article for "Given To Rock" in 2012, reaching now 30K global followers. I am also a musician, gigging around London.

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