Live report: Megadeth - Brixton academy - London 06/06/2013

Un altro dei miei miti giovanili è depennato dalla lista di persone da vedere prima di morire. Certo, la persona in questione, Dave Mustaine, non è proprio il massimo della vita, ma rispetto estremo come musicista, nonostante l'ultimo album non sia proprio eccelso (Clicca qui per la recensione). Ma andiamo per gradi.


Mi avvicino in zona Brixton e vedo un posto lercio per mangiare... perfetto, proprio quello che stavo cercando. Ordino 3 volte una 7up e, alla quarta ordinazione, spazientito, finalmente arriva. Finisco di sbranare il mio mezzo pollo arrostito e mi avvicino all'academy tra vichinghi con magliette dei Megadeth. Voi direte: ma a noi, cosa ce ne puo' fregare della 7up e di sapere cosa hai mangiato? Vi spiego subito: sono accomodato nell'arena dell'academy e siccome sto odiando il gruppo di supporto (che si dovrebbe chiamare Bleed from within), mi sto tenendo impegnato col cellulare scrivendo qualcosa, cercando di ingannare questa mezz'oretta che manca all inizio della setlist dei Megadeth. Si, sto scrivendo durante il gruppo di supporto.
Per inciso, il gruppo non è per nulla male, anzi, sti ragazzi dal forte accento scozzese (appena il cantante parla, quelli accanto a me ridono) sono davvero bravi, il problema è che non sopporto lo scream del cantante, per questo ho piazzato i miei fidati tappi nelle orecchie. Lo so che non faccio bella figura a dire questo, ma me ne fotto. Il resto lo scriverò da casa. Passo e chiudo.


Rieccomi, per il resoconto (in differita) del concerto dei Megadeth. Mi tolgo subito 2 pesi:

1) Ho constatato di persona che Mustaine ha chiari problemi di voce e non riesce più a cantare le note alte, tutto il resto lo fa come al solito.
2) Drover e Broderick sono due ottimi musicisti, soprattutto il secondo, davvero eccezionale, ma io Menza e Friedman non li sostituisco manco con Gesù cristo e Satana.

Partiamo:
La visuale della Brixton academy non è proprio il massimo, dalla tribuna superiore c'è una transenna che ostacola la visuale del 90% degli spettatori, ma alla fine, fortunatamente, il pubblico non starà seduto, quindi problema risolto. Il palco è molto ben fatto, essenziale, con 3 schermi montati a circondare il gruppo, vedi foto.


Entrano i Megadeth, sul mio amatissimo drumming di Trust (Clicca qui se vuoi sapere perchè), canzone che in realtà non mi ha mai entusiasmato in sede live, secondo me perde troppa potenza. È chiaro da subito che Broderick e Ellefson aiuteranno tanto Mustaine con le voci, i loro microfoni sono allo stesso volume del principale, infatti, i tre, si scambieranno spesso le posizioni, da li in avanti.
Da Hangar 18 il concerto parte in quarta e credo che la canzone non abbia assolutamente bisogno di commenti. Dave saluta con con voce schizofrenica "Good evening Loooondoooon", e già, per me, solo questo vale il prezzo del biglietto.


Seguono la nuova (non male) Kingmaker e la mia amatissima She-wolf, Mustaine si scusa per non essere venuto a Londra per il ventennale di Countdown to Extinction e dice che si rifarà stasera suonando molte canzoni da quell'album. Non poteva dire una cosa migliore, dato che è il mio album preferito.
Detto ciò si comincia proprio con la canzone Countdown to extinction, una delle mie canzoni preferite in assoluto, che canto come un disperato. A proposito di disperati, accanto a me avevo un tipo sicuramente strafatto: avrà gridato la parola MEGADETH un milione di volte, faceva "air guitar" e si agitava come un matto anche tra una canzone e l'altra, anche quando il palco era vuoto. Inoltre gridava di voler ascoltare Jump in the fire, boh. Sono stato davvero fortunato ad averlo trovato accanto a me.
Mustaine non è da meno: elegantissimo, di poche parole, ogni tanto va via dal palco e risbuca stando in silenzio, camminando per guardare il pubblico e facendo strani gesti tipo papa. Questi momenti duravano anche un paio di minuti.


Per quanto riguarda il concerto... praticamente impeccabile, la scaletta è magnifica, a parte Super collider (che dal vivo rende meglio, in verità), tutte le altre canzoni sono accolte benissimo dal pubblico e non potrebbe essere altrimenti, dato che parliamo di canzoni come Sweating bullets, Dawn patrol e A tout le monde. Anche le recenti Whose Life...(la miglior canzone del precedente album) e Public Enemy No. 1 (con un simpatico videoclip proiettato alle spalle della band) riescono molto bene, nel complesso. Certo, dalla "suite Countdown..." è stata estromessa Skin o' my teeth, ma non si può volere tutto.
Il concerto si avvia alla fine e canzoni come Symphony of Destruction (cantata dal pubblico inglese come fa il pubblico argentino), Peace Sells (con la mascotte VIC che entra in campo, vedi foto sotto) e Holy wars non si fanno pregare per essere cantatissime dal pubblico.
La band saluta con calore, e Mustaine rimane un paio di minuti al centro del palco, quasi a voler salutare ad ogni singolo spettatore. Pensate che è rimasto sul palco anche quando è partita la musica in diffusione, facendo finta di cantare sulla canzone in questione.


L'unico difetto della serata (a parte il tizio accanto a me) è rappresentato dalla durata della setlist, 90 minuti esatti, che sono letteralmente v-o-l-a-t-i.
Certo, magari qualche pezzo in più potevano farlo, però se mi sto lamentando di questo vuol dire che il concerto mi è piaciuto moltissimo. E così è stato. Grande Dave, ci vediamo presto, spero.

Best songs: She wolf, Countdown to extinction, Sweating bullets.

Setlist:
Trust
Hangar 18
Kingmaker
She-Wolf
Countdown to Extinction
Architecture of Aggression
Sweating Bullets
Ashes in Your Mouth
Dawn Patrol
Poison Was the Cure
A Tout Le Monde
Whose Life (Is It Anyways?)
Public Enemy No. 1
Super Collider
Cold Sweat
Symphony of Destruction
Peace Sells

Holy Wars... The Punishment Due

Giovanni Gagliano

Passionate about music I wrote my first article for "Given To Rock" in 2012, reaching now 30K global followers. I am also a musician, gigging around London.

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