Recensione: Headless - Growing apart (2013)


Gli Headless sono una band heavy metal formatasi nei primi anni '90 con una storia molto travagliata alle spalle: la band produce in età molto giovane un EP ed un album, per poi sciogliersi nel 2000, ma nel 2011 la band si rimette insieme e nel 2013 rilascia il nuovo album Growing apart con la seguente line-up: assieme agli "storici" Walter Cianciusi (Guitars) e Dario Parente (Guitars), infatti, si aggiungo Göran Edman (Yngwie Malmsteen, John Norum) alla voce e Scott Rockenfield (Queensrÿche) alla batteria. Niente male come acquisti, mi sembra.

Venendo al disco, ci ritroviamo ad un hard n' heavy classico con (per ovvi motivi) alcuni riferimenti ai Queensryche e altri più prettamente AOR.

L'inizio é ottimo e promettente, God of sorrow and grief é un'ottima opener che possiede la giusta qualitá e potenza, qualitá che comunque non verrá mai a mancare durante tutta la durata del disco. Il disco prosegue con delle canzoni discrete, che peró difficilmente vi si stamperanno in testa, Primetime e Nero Fantasies (per dirne due), seppur ineccepibili a livello di esecuzione, non colpiscono per qualche motivo particolare. Dicevamo anche di qualche riferimento ai 'ryche: il primo secondo di batteria di Be myself sembra proprio quello della magnifica The needle lies da "Operation:mindcrime", il pezzo comunque prenderá una piega diversa ma piace perché si discosta un po' dal resto delle canzoni ascoltate nella prima metá. 
Buona Sink deep in a Fairytale e soprattutto No happy ending, canzone con un gran chorus dove ogni musicista mette in risalto le proprie migliori qualitá, il pezzo piú riuscito dell'album senza alcun dubbio. Da segnalare anche una magnifica cover acustica sul finale dei Rolling Stones, As tears go by, eseguita veramente bene.

Il disco é davvero ben suonato e ineccepibile dal punto di vista tecnico oltre che molto gradevole all'ascolto, il difetto é che non "osa" quasi mai. In particolare nella prima metá, a parte la opener, tutto suona "rassicurante" ma poco personale. Sicuramente meglio la seconda, grazie a piú varietá (Be myself, la cover acustica degli Stones) e soprattutto a un gran pezzo come No happy ending.

Voto 64/100
Top tracks: God of sorrow and grief, No happy ending, As tears go by.

Track Listing:
1) God Of Sorrow And Grief
2) Primetime
3) Nero Fantasies
4) Calf Love
5) The Backstabbers Around Us
6) Be Myself
7) Growing Apart
8) Sink Deep In A Fairy Tale
9) No Happy Ending
10) As Tears Go By
Giovanni Gagliano

Passionate about music I wrote my first article for "Given To Rock" in 2012, reaching now 30K global followers. I am also a musician, gigging around London.

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