Live report: Mark Lanegan - Villa Arconati - Milano 15.07.2013


A cura di Eli Brant.

Premesso che nutro una (quasi) venerazione per il sornione Mark, la scorsa sera lui, ma ancora di più l'organizzazione del concerto, l'hanno fatta (davvero) grossa. Location meavigliosa quella di Villa Arconati (che merita una visita anche a parte i concerti) ed organizzazione impeccabile per quanto riguarda parcheggio, ingressi ed ospitalità all'interno dell'area concerto.

Tutto il contrario invece per quanto concerne la gestione del live in sé. Benché infatti il palco ed il sound fossero ottimi, è stata assolutamente deprecabile se non perversa, la scelta di obbligare le migliaia di spettatori a SEDERSI. Lungo tutto il terreno infatti, erano disposte una moltitudine di sedie che impedivano fisicamente l'accesso libero sotto al palco. Oltre a questo, prima del concerto una signorina ha "invitato" il pubblico a rimanere seduti. Ora, dico io, stiamo parlando di Mark Lanegan che non sarà certamente i Black Flag, ma neppure Bollani! Come si fa a chiedere ad un pubblico fondamentalmente "rock" di andare ad un concerto non acustico, non in teatro, e di stare seduti?!

Questo a mio parere ha condizionato subdolamente tutto il set rendendo inutile qualsiasi giudizio sul live in sé. C'è da aggiungere poi che Mark ieri non era assolutamente in grande forma. La voce era molto affaticata e sono stati necessari alcuni brani di rodaggio prima che si riscaldasse a dovere e riuscisse ad entrare meglio nel vivo del concerto. E di questo se n'è chiaramente accorto anche lui perché, irritato da tutta questa situazione, dopo neanche un'ora (!!!) di concerto (e al primo encore) ha deciso bruscamente di andarsene.
Un gran peccato perché proprio per l'ultimo brano il pubblico (santo pubblico italiano!!! Molto meglio che in qualsiasi altra nazione europea!) aveva finalmente deciso di ribellarsi all'organizzazione maldestra. Come in un moto spontaneo, tutti si erano simultaneamente riversati sotto al palco per godersi la stupenda ed energica "Methamphetamine Blues".

E riguardo al concerto in sé?
Beh...  Mark per l'occasione aveva preparato una scaletta davvero interessante con un mix dei grandissimi successi della sua carriera live solista. E la band al suo fianco non sbaglia mai un colpo, sia per l'atmosfera che riesce a creare, sia per la precisione nell'esecuzione dei brani.

Forse nel mezzo il concerto è stato meno energico e più d'ambiente per la scelta di pezzi poco rock. Ma, ripeto, se il pubblico avesse potuto far sentire direttamente il suo calore, adesso staremmo parlando di un concerto completamente diverso.

VOTO: S.V. causa organizzazione maldestra dell'evento!
Giovanni Gagliano

Passionate about music I wrote my first article for "Given To Rock" in 2012, reaching now 30K global followers. I am also a musician, gigging around London.

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