Intervista: Seta

E' la volta dei Seta, giovane rock band italiana, fresca di debutto con il loro album "Interferenze".
Scambiamo quattro chiacchiere!


1) Salve ragazzi. Innanzitutto vi faccio i complimenti per il vostro album, che ho apprezzato parecchio. Direi di  cominciare spiegandoci brevemente le vostre radici e come vi siete conosciuti.
Grazie, ci fa piacere che il nostro disco ti abbia colpito. Noi siamo una band veronese nata non tanto tempo fa a dire il vero, nel 2009, quando io (Luca), Rudy (basso) e Alberto (tastiere/synth) abbiamo deciso di iniziare a fare brani originali. Per un periodo di tempo abbiamo collaborato con alcuni turnisti che ci hanno aiutato a sviluppare alcune canzoni, fino all’arrivo di Lorenzo (chitarra) e Matteo (batteria) che si sono subito dimostrati interessati al progetto e hanno dato il loro significativo contributo al disco. Io, Rudy e Alberto ci conosciamo e suoniamo insieme oramai da oltre un decennio, mentre Lorenzo l’ho conosciuto qualche mese prima di entrare in studio per le registrazioni del disco. Un amico in comune ci ha chiesto di partecipare ad una sua esibizione come strumentisti e c’è stato subito il giusto feeling. Matteo invece ha suonato per un breve periodo con Rudy e ogni volta che ci incontravamo ne parlava così bene che non potevamo non chiedere a lui di prendere parte al progetto SETA.

2) Da dove nasce il vostro nome, cosí particolare?
Si in effetti è un po’ particolare anche perché è nato un po’ per caso e poi, altrettanto casualmente, il suo significato ha preso forma nel tempo. Seta nei paesi dell’est Europa viene usato nei cartelli stradali per indicare la presenza di lavori in corso e a noi piaceva molto l’idea di usare questo nome che collimava con il nostro progetto che stava prendendo forma ed era in continua evoluzione. Poi ha trovato il suo significato anche in italiano proprio specchiandosi nella nostra musica. Infatti il termine seta, identifica un tessuto pregiato ma che deriva da una cosa semplice e naturale che è il baco, ed è quindi un po’ come la nostra musica, una continua ricerca di suoni e di melodie sempre più affinate ma che vengono dal cuore e che nascono giorno dopo giorno, prova dopo prova.

3) A cosa si deve la scelta di cantare in italiano piuttosto che inglese?
Nessuna scelta, è stata una cosa del tutto naturale. Pensiamo che in Italia ci sia ancora tanto spazio per la musica e per le band emergenti e inoltre ci faceva piacere esprimere i nostri concetti nella nostra lingua madre.

4) Altra domanda di rito: quali sono le vostre influenze?
Qui facciamo un po’ di fatica a darti una risposta comune anche perché arriviamo tutti da estrazioni musicali differenti e infatti queste diversità hanno influito molto sulle sonorità del disco. Diciamo che abbiamo cercato di dare spazio alla personalità di ognuno di noi e alla musica che ad ognuno di noi piace. Ci sono influenze un po’ più rockeggianti e altre molto più elettroniche che abbiamo cercato di miscelare nel miglior modo possibile. Speriamo di esserci riusciti.

5) Al di lá delle vostre influenze, quali sono i vostri album preferiti?
Guarda spaziamo molto e tra molteplici generi, passiamo da Zero dei Bluvertigo il preferito di Alberto, fino ad Appetite For Destruction dei Guns N’Roses il preferito di Rudy, passando per Fortress degli Alter Bridge il preferito di Matteo, fino ad arrivare a Ritual De Lo Habitual dei Jane’sAddiction il preferito di Lorenzo.

6) Una domanda che amo fare, sempre riguardo ai vostri gusti, qualcuno di voi mi dica un album che pensa sia l'unico al mondo ad apprezzare.
Visto che nell’elenco sopra non ho messo il mio album preferito ti rispondo io a questa domanda. Un disco che mi piace molto è Blood Sugar Sex Magik dei Red Hot Chili Peppers perché rispecchia un po’ la filosofia del nostro LP, non tanto come musica, ma come concetto di base. Questo disco racconta una storia e ogni brano è diverso dall’altro e all’interno si possono trovare molte influenze musicali. Penso che sia sbagliato dire che sia l’unico che possa apprezzare ma diciamo che è uno di quelli che ogni musicista dovrebbe avere in casa.


7) Se doveste scegliere un solo brano del vostro album, quale scegliereste? Un brano al quale siete piú affezionati o quale pensate sia il piú rappresentativo.
Pensiamo che il brano che meglio ci rappresenta sia Istante perché al suo interno sono racchiuse le influenze musicali di tutti noi. Forse questo brano è l’essenza di tutto il nostro progetto dove all’interno sono presenti parti melodiche e suoni un po’ più pesanti miscelati con i suoni elettronici dei synth.

8) Qual è il vostro processo creativo? Come nascono le vostre canzoni?
Non abbiamo un modo preciso per comporre le canzoni, a volte nascono da un testo, a volte da una linea musicale, molto spesso partono da suoni synth e da un concetto di base, un immagine di qualche cosa che vogliamo raccontare. Facendo così ogni elemento della band riesce a dare il proprio apporto e il proprio carattere al brano.


9) E adesso? Quali sono i vostri progetti?
Per ora il progetto è quello di suonare per promuovere il disco e stiamo già  lavorando in studio i suoni di base per il nostro prossimo lavoro.

10) Questa era l’ultima domanda. Chiudete l’intervista come preferite.
Un saluto agli amici di Given to rock e mi raccomando, seguiteci sul nostro sito ufficiale www.setaofficial.com o sul nostro facebook www.facebook.com/SetaOfficial.

Grazie e un grande in bocca al lupo!

Giovanni Gagliano

Passionate about music I wrote my first article for "Given To Rock" in 2012, reaching now 30K global followers. I am also a musician, gigging around London.

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