Recensione: Running wild - Resilient (2103)



Sciolti, riuniti, brutti ritorni, trallallero trallallá, rieccoli!
Ritornati con questo Resilient e con una formazione ridotta ai soli Rolf "Rock n' Rolf" Kasparek e Peter Jordan (con una drum machine al posto di un batterista ufficiale? Il suono spesso dice di si), i Running wild ci riprovano. Risultato? Mmmmmm. Suoni e canzoni rassicuranti, buoni riff, un suono generale niente male, molto mestiere ed ispirazione che viene e che va.
Se ci si puó emozionare e si puó agitare la testa ascoltando l'opener Soldiers of fortune, Desert rose e soprattutto la conclusiva Bloody island (dove si respira la, a loro molto cara, atmosfera piratesca) ci si puó anche stancare di ascoltare delle composizioni che sembrano, a volte, scritte con il pilota automatico. Nessuna traccia é malvagia, ma molte non gridano "dai, riascoltami!", che é il vero problema del disco.

Mi ritrovo molto spesso a dire che é difficile riuscire a dire qualcosa dopo anni e anni di carriera, le idee prima o poi finiscono, é un fenomeno naturale. Io direi che ci si puó accontentare di risultati come questo, stiamo sempre parlando di una band (one man, al momento) arrivata al 15esimo disco da studio. Il genio e la creativitá a volte latitano, peró il risultato é comunque apprezzabile e Resilient scorre bene nel lettore. Va bene cosí.

Voto 64/100
Top tracks: Soldiers of fortune, Desert rose, Bloody island

Tracklist:
1. Soldiers of Fortune
2. Resilient
3. Adventure Highway
4. The Drift
5. Desert Rose
6. Fireheart
7. Run Riot
8. Down To The Wire
9. Crystal Gold
10. Bloody Island

Giovanni Gagliano

Passionate about music I wrote my first article for "Given To Rock" in 2012, reaching now 30K global followers. I am also a musician, gigging around London.

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