Recensione: Dream theater - Live at Luna park (2013)



Certo, non suona molto autorevole.
Sembra che i Dream theater abbiano suonato al luna park, vicino al banchetto delle caldarroste e dello zucchero filato. Fortunatamente (per loro) non sono così in bassa fortuna e il Luna park di questo live è in realtà una magnifica arena in quel di Buenos aires.

Bando alle fregnacce. Non condivido l'uscita di questo live. Due i principali motivi:

1) A causa di alcuni slittamenti, Live at Luna park è uscito dopo la pubblicazione dell'ottimo Dream theater. Questo ai miei occhi (non so ai vostri) abbassa notevolmente la curiosità e la voglia di ascoltare questo live, che, appena uscito, risulta già vecchio, in quanto dello scorso tour, quello di A dramatic turn of events.

2) La setlist. Quanto é importante la setlist in un live? Tanto, troppo (perchè troppo?).
In questo Live at Luna park troviamo, ovviamente, una folta presenza di brani dall'album citato sopra. I pezzi non sono male, l'album non mi é dispiaciuto per nulla, il problema é che tutti i pezzi sono troppo lunghi e tolgono spazio ad eventuali altri.
Bridges in the sky, Outcry, Lost not forgotten e Breaking all illusions durano circa 11 minuti cad. Se ci aggiungiamo tutti i vari "Piano solo" Drum solo" e "guitar solo" viene automatico pensare: "Ma non potevano scegliere qualcosa di meglio?" Se poi il tempo rimanente lo si impiega per pezzi trascurabili come The root of all evil o una Dark eternal night, che, senza Portnoy, perde totalmente il suo spirito (la seconda voce è registrata!)

Mi domando, inoltre: dove sono i pezzi di Scenes from a memory? Solo The spirit carries on (dopo 8 minuti di assolo di Petrucci)?
Con il repertorio che hanno a disposizione, i DT potrebbero inserire delle chicche qui e li (quanto sarebbe bella una Eve... per dirne una) o canzoni decisamente superiori. Barattare una o due canzoni di ADTOE e due soli a caso per inserire un paio tra Home, Finally free, The count of Tuscany, Octavarium o A change of season, non sarebbe stato meglio?

Vabbè, basta con i punti negativi, elenchiamo cosa ha di buono questo live album, probabilmente sono stato fin troppo severo, fino ad ora.

Qualche bella sorpresa c'è, nella setlist: gli inserimenti della opener di Awake 6:00, di A fortune in lies e dell'accoppiata The silent man - Beneath the surface con la presenza di un quartetto d'archi, che aggiunge sicuramente un qualcosa in piú alle canzoni.

La qualità video è mostruosa, a tratti vi sembrerà di essere seduti sull'infinita batteria di Mangini o sopra l'Ipad di Rudess. Potrete ammirare, in altissima definizione, la pettinatura e l'asta del microfono con la maniglia di LaBrie, l'atteggiamento di morte apparente di Myung e i muscoli e i capelli all'aria di Petrucci. La regia è, invece, forse un po' troppo frenetica. La qualità audio è pulita e alcune canzoni (quelle di A dramatic turn of events) suonano ancora meglio che da studio. Il pubblico è argentino, quindi il calore non manca, che ve lo dico a fare?

La chitarra di Petrucci (giustamente) sempre in bella evidenza, un Mangini che non fa rimpiangere nessuno (quantomeno, ci prova) e quella sicuramente positiva di James LaBrie, se si tiene conto con non é piú quello di 20 anni fa. A tutti coloro che lo criticano, inviterei a provare a cantare le canzoni dei Dream Theater e a scoprire quante insidie nascondono. Il timbro poi fa parte del gusto, se non piace, non piace.

Dvd sicuramente consigliato ai fan accaniti della band o a tutti coloro non conoscono A dramatic turn of events. E' sicuramente una buona occasione per rimediare e ascoltare praticamente tutti i pezzi in sede live.

Setlist:
01. Bridges In The Sky
02. 6:00
03. The Dark Eternal Night
04. This Is The Life
05. The Root Of All Evil
06. Lost Not Forgotten
07. Drum Solo
08. A Fortune In Lies
09. The Silent Man
10. Beneath The Surface
11. Outcry
12. Piano Solo
13. Surrounded
14. On The Backs Of Angels
15. War Inside My Head
16. The Test That Stumped Them All
17. Guitar Solo
18. The Spirit Carries On
19. Breaking All Illusions
20. Metropolis Pt. 1


Giovanni Gagliano

Passionate about music I wrote my first article for "Given To Rock" in 2012, reaching now 30K global followers. I am also a musician, gigging around London.

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