Gli Esperia, rock band nostrana proveniente da Urbino, sono al loro terzo lavoro dopo Buster (2004) e L'Odore di vita (2010). Adesso ci presentano il loro nuovo lavoro Mosé.
Enigmatica la copertina, dove un tizio con uno strumento si appresta ad entrare in una casa rustica. Sará una rapina? Un liutaio di periferia? Ha trovato un cadavere? La casa é disabitata? Sta chiedendo alla mamma quanto tempo ci vuole per andare a tavola?
Probabilmente non lo sapremo mai, quindi limitiamoci ad analizzare la musica.
La musica: rock italiano (ma con influenze oltreoceano) con suoni e approcci molto diretti e melodie efficaci ed orecchiabili. Non trovo difetti in quello che ascolto in questo EP, veramente ben realizzato e di gradevole ascolto.
Mi piace particolarmente il drumming, molto diretto, ma anche il resto della band svolge un ottimo lavoro. Le chitarre sono sempre molto variegate e incisive, il basso é presente con buone trame, cosí come la voce, molto diretta e con delle buone linee melodiche.
Se proprio dovessi trovare un difetto aell'EP, sarebbe la sua durata: 3 canzoni (con la media di 4 minuti cad) sono davvero pochine, a mio modo di vedere. Ce ne sarebbe una quarta, ma é una versione acustica di Luci riflesse, giá ascoltata e che poco aggiunge al resto dell'EP.
In ogni caso, faccio i complimenti alla band per il lavoro svolto e aspetto di ascoltare i loro prossimi lavori.
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