Ecco il disco piú atteso (da me) del 2014.
Aspettate, non sapete chi sono i Flying colors? Beata ignoranza... Ok, ve lo dico subito.
I Flying colors sono Mike Portnoy (sí, ancora lui alla batteria e cori), Dave LaRue (basso), Casey McPherson (voce e chitarra), Steve Morse (chitarra) e il quasi omonimo Neal Morse (tastiera e voce). Il primo disco (omonimo anch'esso) é uno dei dischi piú belli degli ultimi anni, lo dico senza mezzi termini. Pur essendo nato come una sorta di progetto parellelo, non da l'impressione di esserlo ed é un disco realizzato come si deve, con tanta tecnica (beh, guardate i nomi...), gusto ma anche con cuore.
Mi piacerebbe fare la recensione di questo Second Nature tra un paio d'anni e valutare il disco con tutta la calma del mondo, analizzarne tutti i dettagli e come viene assimilato nel tempo, ma magari tra 2 anni magari a nessuno sbatte di leggerla, quindi, ahimé, la scrivo adesso.
Della qualitá dei musicisti e del gusto che hanno non ne parlo neanche, mi limito ad analizzare le composizioni di questo Second nature. I componenti avevano dichiarato che quest'album sarebbe stato piú "personale" del primo, in quanto hanno avuto tempo di conoscersi e di limare al meglio tutte le loro sfumature e fonderle in un'unica anima (come parlo bene, oggi...). Beh, quello che hanno dichiatato é abbastanza vero. L'approccio alle canzoni in generale é leggermente piú complesso, sfaccettato e meno "semplice" rispetto al precedente ma questo non é per forza un pregio, soprattutto per chi, come me, ha amato la semplicitá e l'innovazione "pop-prog" di quel disco.
Questo Second nature suona, infatti, come piú un progetto di Neal Morse e/o Mike Portnoy, qualcosa che abbiamo ascoltato giá negli Spock's beard o Transatlantic, per intenderci. Ci sono episodi piú "leggeri" che ci riportano al primo disco, per esempio il primo singolo Mask machine o A place in the world, delle belle atmosfere rilassate (leggi ballad) tipo The fury of my love, ma anche altre cose piú "cervellotiche". La lunga opener Open up your eyes é un brano classic prog all'enesima potenza, One love forever che é un prog-folk scozzese, Peaceful harbor con un non so che di chiesa e che ha un finale tra The spirit carries on e qualcosa dei Queen (c'e lo zampino evidente di Portnoy qui) e la conclusiva Cosmic Symphony, divisa in tre parti, che comincia con atmosfere care ai Muse (quanto é bravo Dave LaRue al basso, maledizione), per poi incupirsi e infittirsi a tratti con un maestoso Steve Morse. Una bella canzone, ma che non volevo ascoltare dai Flying colors.
Se é vero che la musica di questo Second nature é buona, anzi buonissima, é anche vero che la semplicitá del primo disco non la cambio neanche morto ammazzato.
Voto 69/100
Top tracks: Mask machine, A place in the world, The Fury Of My Love
Skip track: Lost without you
Tracklist:
01. Open Up Your Eyes
02. Mask Machine
03. Bombs Away
04. The Fury Of My Love
05. A Place In Your World
06. Lost Without You
07. One Love Forever
08. Peaceful Harbor
09. Cosmic Symphony
I. Still Life Of The World
II. Searching For The Air
III. Pound For Pound