La scheda: Siranda



Bio:
I Siranda nascono nel 2006 da una'idea dei due chitarristi Salvo Zappulla e Davide Calderone, inizialmente comprende una line up diversa dall'attuale con un susseguirsi continuo di musicisti nei rispettivi ruoli di bassista, batterista e cantante. Nel 2009 entrano in maniera definitiva Sergio Tarascio nel ruolo di bassista e William Voi in quello di cantante leader, la line up si completa con l'ingresso dietro le pelli di Fabiano Arisco. Nel 2012 esce il primo ep "La Scatola", escono le prime recensioni, i primi live ma è sulla composizione di nuovo materiale che la band è proiettata. Nel 2014 idee fresche che si materializzeranno iin alcuni dei brani che andranno a comporre l'ep "Dorma il Male" del 2015. L'11 gennaio 2016 i Siranda pubblicano il loro primo full lenght "La Scatola del Male": un titolo la cui scelta deriva dall'evoluzione naturale e spontanea nella storia del gruppo: un disco che sintetizza i primi cinque anni di attività, un lustro che ha visto scorrere cinque vite all'interno di un sistema sociale che ruota in corrispondenza di quel sistema-band che trasforma in suoni e parole: sensazioni, vissuti personali, vicende sociali e dissenso .

Genere:
I Siranda sono un misto di musica d'autore italiana, hard rock, alternative, progressive e post rock, o quanto meno queste sono le influenze dei cinque componenti che, con background differenti ma con un filo conduttore che li accomuna nel gusto per la musica, forgiano uno stile singolare seppur identificabile.

Line up attuale:
Sergio Tarascio: basso
Fabiano Arisco: batteria
Davide Calderone: chitarra
Salvo Zappulla: chitarra
William Voi: voce

Album/ep /demo all'attivo:
"La Scatola" (2012), "Dorma il male" 2015, "La Scatola del male" (2016)

Influenze:
Dai generi più disparati alla macroarea rock in generale, una nota di evidenza va senz'altro attribuita alle band storiche della tradizione progressive italiana degli anni 70: Orme, Pfm, Banco del mutuo Soccorso, Area.

Di cosa parlano i testi:
Vari argomenti, dal vissuto personale che lascia la giusta "cicatrice" necessaria ad un lirismo ispirato, a racconti di avventure di viaggio, uno sfogo di protesta per manifestare il proprio dissappunto in maniera piuttosto celata avvalendosi delle giuste metafore e figure retoriche. Un esempio potrebbe essere il brano "La scatola", i cui riferimenti non sono lampanti ad un ascolto superficiale, ma i cui contenuti retorici risultano abbastanza diretti già a partire da un ascolto un po' più approfondito.

Esibizione live che ricorderete per molto tempo:
Per fortuna ci sono state diverse occasioni nelle quali crediamo ognuno di noi si sia sentito molto fiero di appartenere ai Siranda, come la vittoria di un paio di concorsi. Tra le esibizioni più memorabili quella al Jester di Ragusa, dove il calore del pubblico e dello staff del locale è arrivato a tali livelli da farci sentire totalmente galvanizzati da quello che stava succedendo attorno a noi. Che dire.. una grande serata, il concerto ideale in cui tutto va per il meglio, oltre le più rosee aspettative. In poche parole: il massimo.

Un aneddoto divertente capitato on stage o in studio:
Quando provavamo a registrare un'intervista di presentazione che serviva per l'iscrizione ad un contest musicale. Ne sono successe delle belle, sopra tutte la frase "is ciao" che stava per "I Siranda sono"...Un video di quella scena farebbe tutt'altro effetto ma per noi che l'abbiamo vissuta è stata veramente qualcosa su cui ridere per parecchie ore...

I vostri dischi preferiti in assoluto:
Di rock puro "Led Zeppelin I"; pezzi come "Good Times Bad Times" e "How Many More Times" hanno lasciato un marchio indelebile nella nostra coscienza musicale. Altrettanto importanti "Fear Of A Blank Planet dei Porcupine Tree, "Anima latina" di Lucio Battisti, "Back in Black" degi Ac/Dc per la dirompente personalità, il carattere ed il vero groove vero del rock'n'roll.

Citatemi un album che pensate di essere gli unici al mondo ad apprezzare:
Potrebbe scaturire le classica risposta da megalomani, tipo "lo conosco solo io...!", ma credendo nella buona fede della domanda rispondiamo " Studio come" di Bob Marley and the Wailers. La maggior parte della gente magari conosce i dischi e la musica ma non dedica loro la giusta attenzione; nello specifico abbiamo citato un album di reggae perché è la musica a cui la cultura posteriore a quella delle origini ha attribuito tutt'altro significato, di fatto quindi restringendo ancor più la cerchia degli intenditori veri. Prescindendo comunque dal fatto che un discorso assoluto non si può fare su un argomento così vasto e variegato come questo.

Un musicista che vorreste incontrare:
Tra le centinaia di capisaldi che da sempre hanno rappresentato per noi un punto di riferimento nel panorama musicale mondiale, ciascuno di noi farebbe una scelta diversa. A parte ciò, tra quelli ancora in vita, rispondiamo Ozzy Osbourne. È un mito ma vorremmo chiedergli in particolare come si arriva alla sua età con alle spalle gli eccessi che tutti conosciamo.

Cosa chiedereste nel vostro backstage se foste la band più importante del pianeta:
Ad una domanda del genere possiamo rispondere solo con l'immaginazione ed in base alle esperienze fin qui vissute: succo di mirtillo ed un paio di Disaronno per William, birra doppio malto per Davide, coca cola per Sergio mentre Fabiano e Salvo si astengono dalla risposta. Ciascuno di noi vorrebbe sicuramente un posto tranquillo dove riscaldarsi e concentrarsi prima di suonare.

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Giovanni Gagliano

Passionate about music I wrote my first article for "Given To Rock" in 2012, reaching now 30K global followers. I am also a musician, gigging around London.

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