Recensione: Rainbow - Rising (1976)


Oggi voglio parlarvi di un'altro grande disco del passato, Rising (conosciuto anche come Rainbow rising), dei mai troppo citati Rainbow. Per assaporare la grandezza di questo disco dovete un po' calarvi nell'epoca e vedere quanta e quale musica non era ancora stata fatta. Ecco, sentite bene come canta Ronnie James Dio in questo disco e capirete molte cose che sono avvenute negli anni '80, nella scena New wave of British heavy metal, per esempio.

Veniamo anche agli altri musicisti, tutti pezzi da novanta: Ritchie Blackmore (ex Deep Purple, fondatore e mente pensante della band), poi il tastierista Tony Carey, il bassista Jimmy Bain e il batterista Cozy Powell. Beh, niente male, direi. Se non siete ancora contenti, sappiate che a completare il tutto, in cambina di regia, c'era anche un certo Martin Birch, che diventerá un grosso nome negli anni a venire.

Rising é un disco decisamente breve, fatto di solamente 6 tracce per soli 33 minuti di musica. Ma non diró ancora una volta che i dischi del passato erano migliori perché duravano meno e non avevano quei 3-4 riempitivi che troviamo spesso e volentieri che ci appesantiscono l'ascolto. Ops, l'ho appena detto...

L'album si apre con Tarot woman e solo la prima linea cantata da Ronnie James Dio spazza via molte carriere. La perfezione in termini di intonazione, potenza, interpretazione e timbro. Bellissima opener, con ritmi orientaleggianti, forse non troppo conosciuta al grande pubblico. Segue la cadenzata Run with the wolf, che pur essendo un'ottima canzone, non mi esalta particolarmente perché spezza un po' il ritmo contagioso della precedente.

Veniamo alla prima highlight del disco, ovvero quella Startruck che trasuda anni 70 (e Deep Purple) da tutti i pori, con tutte le caratteristiche tradizionali di Blackmore che vengono fuori in sede di scrittura. Do you close your eyes ha un bel piglio e conta sulla classe di tutti i musicisti, ma il fatto di essere posta tra Startruck e la successiva (la vedremo) forse la penalizza un po'. Non è comunque una canzone indimenticabile. Veniamo al capolavoro di questo Rising, Stargazer. Aperta dal drumming superbo di Cozy Powell, é forse la canzone che preferisco dei Rainbow (assieme a Kill the king), grazie anche al magnifico contributo della Munich Philharmonic Orchestra. Il pezzo é assolutamente epico, con un R. J. Dio che offre una prestazione davvero sublime. Potrei citare un miliardo di altre cose di questi 8 minuti e mezzo, dovete ascoltarli e basta per capirne la magnificenza e l'epicitá.

La conclusiva A light in the black ha un mood diverso, i ritmi si alzano e il riff di Blackmore diventa frenetico. La canzone é davvero ottima ma la parte davvero meravigliosa é la seconda, dove Blackmore e Carey si sfidano con riff e soli incrociati con un Cozy Powell maestoso sullo sfondo. Altro pezzo capolavoro. Curiositá, RJD ha dichiarato che il pezzo non gli piaceva per nulla. Boh, dichiarazione incomprensibile, a parere di chi scrive.

Rising ha compiuto 40 anni e purtroppo 3/5 dei musicisti dei Rainbow di allora non ci sono piú. Se non lo conoscete, potete sempre recuperare per la giusta immortalitá di questo lavoro.

Voto 86/100
Top tracks: Strartruck, Stargazer, A light in the black.

Tracklist
1. Tarot Woman (6:04)
2. Run With the Wolf (3:43)
3. Starstruck (4:08)
4. Do You Close Your Eyes (3:02)
5. Stargazer (8:32)
6. A Light in the Black (8:10)

Giovanni Gagliano

Passionate about music I wrote my first article for "Given To Rock" in 2012, reaching now 30K global followers. I am also a musician, gigging around London.

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