Recensione: Kai Hansen & Friends XXX - Three Decades In Metal (2016)


Dopo 30 anni di militanza in importantissime band quali Helloween e Gamma ray (escludendo partecipazioni varie e band piú nuove tipo Unisonic) il simpaticissimo Kai Hansen ha deciso di pubblicare un disco dal nome celebrativo di Three decades in metal, che dovrebbe essere una sorta di disco riassuntivo della sua carriera e nel quale ha invitato sui vecchi compagni di sventura e ospiti piú o meno illustri a parteciparvi. I componenti "fissi" della band sono invece Alex Dietz (chitarrista degli Heaven shall burn) al basso, Eike Freese (tecnico e co-produttore dell’ultimo album dei Gamma Ray) alla chitarra e Daniel Wilding (Carcass) alla batteria. Vediamo come sono le 10 tracce di questo disco.

01. Born Free
La conoscevamo giá, essendo giá uscito in rete (con tanto di videoclip, che pubblicheró sotto) da diverso tempo. Pezzo power classico che ti aspetti da Kai. Non ho letto pareri entuasiasti su questo pezzo, ma per me funziona e mi piace. Kai ci canta su veramente bene.

02. Enemies Of Fun (featuring Ralf Scheepers & Piet Sielck)
Qui il power non c'entra nulla, c'entra l'heavy classico dei Judas priest con la vecchia conoscenza Ralf Scheepers dietro al microfono. L'idea di base dietro la canzone é divertente (coloro che rovinano il divertimento, per caso quelli contro la vita rock n' roll?), ma forse la canzone é tirata un po' troppo per le lunghe con i suoi otto minuti. Non male, comunque.

03. Contract Song (featuring Dee Snider & Steve McT as The Manager)
Altro ospite illustre, Dee Snider dei Twisted sister, che peró non ha proprio l'impatto che ci sia aspettava sul brano, se non avessi letto il suo nome nei crediti non lo avrei neanche, riconosciuto a dire il vero. Canzone che parla evidentemente della "burocrazia" dietro la musica. Testo divertente Buona l'idea di base ma il ritornello con troppe voci che non incide, secondo me.

04. Making Headlines (featuring Tobias Sammet)
Pezzo piú lineare dei precedenti che vede il mitico Tobias Sammet come guest (strano vedere lui come guest e non il contrario). Le strofe, cantate una a testa, funzionano (soprattutto quella di Tobias) ma il ritornello é di una mosceria micidiale con Kai che canta su un registro veramente basso (e moscio).

05. Stranger In Time (featuring Michael Kiske, Frank Beck, Tobias Sammet & Roland Grapow - guitar solo)
Uh, Hansen, Kiske e Sammet. Chi sono gli Avantasia? Mmm no... Le strofe, sono anche qui riuscitissime, il pre-ritornello smorza un po' gli entuasiasmi con un po' di epicitá plasticosa e il ritornello é stavolta molto catchy. Nella seconda metá entra di nuovo Tobias e si perde un po' la bussola del pezzo. Ottimo il riff portante e buoni i soli dell'ex Helloween Roland Grapow. Pezzo un po' strano ma sicuramente uno dei punti piú alti del disco.

06. Fire And Ice (featuring Clementine Delauney, Marcus Bischoff, Richard Sjunnesson & Michael Weikath - guitar solo)
Riff granitico che lascia spazio ad atmosfere relativamente piú pacate con Clementine Delauney (Vision of Atlantis) come lead vocal nella seconda strofa. Anche qui trovo molto buone le strofe e decisamente meno ispirato tutto il resto. Il finale si irrobustisce parecchio con riff cattivissimi e voci quasi growl. Pensate un po' chi suona l'assolo? Michael Weikath. Da quanto non suonavano insieme?

07) Left Behind (featuring Alexander Dietz & Clementine Delauney)
Pezzo dall'inizio quasi Smashing Pumpkins (mi aspettavo di sentire la voce di Billy Corgan) poi di nuovo le voci gentili di Clementine e quelle decisamente aggressive di Alexander Ditz. Boh, anche qui pezzo poco decifrabile. Non mi piacciono i troppi cori e le troppe tastiere. Cosa c'entra questo brano con Kai Hansen e con le sue 3 decades in metal? Skip track

08. All Or Nothing (featuring Clémentine Delauney)
Evidentemente Kai deve avere un debole (anche solo musicale) per Clementine, qui presente per la terza canzone di fila. Anche questa All or nothing é un pezzo che non mi aspettavo di sentire in questo disco. Cosa c'entra questo brano con Kai Hansen e con le sue 3 decades in metal? (Ho fatto copia/incolla, sí).

09. Burning Bridges (featuring Eike Freese)
Sale un po' il tiro per una canzone che ancora una volta non c'entra una cippalippa con Kai e che invece potrebbe essere suonata dagli HIM. Ritornello (e canzone) semplice semplice. Boh, non é troppa male, tutto sommato, ma si ha l'impressione di stare ascoltando un altro disco.

10. Follow The Sun (featuring Hansi Kursch & Tim Hansen - guitar solo)
Ohhh riffone cattivo e veloce sulla doppia cassa. Forse saró ottuso e poco incline ai cambiamenti, ma se ascolto un disco di Kai Hansen chiamato Three Decades In Metal é questo quello che voglio sentire. D'altronde, se é diventato famoso per questo tipo di canzoni, un motivo ci sará. Pezzo che potrebbe essere benissimo degli Helloween (del periodo The dark ride) che vedrei molto bene cantato da Deris. Scusate la chiusura mentale ma questo é uno dei punti piú alti del disco, anzi, il piú alto. Hansi Kursch dei Blind Guardian come ospite.

Disco strano con molti cambi stilistici quando invece mi sarei aspettato una sorta di riassunto della sua carriera. Il risultato é molto buono in alcuni tratti, decisamente meno in altri. Alcuni ospiti potevano decisamente essere sfruttati meglio (Dee Snider e Hansi Kursch su tutti).

Si poteva fare meglio ma alcune tracce sono decisamente godibili.

Voto 65/100
Top tracks: Born free, Stranger in time, Follow the sun
Skip track: Left behind