Recensione: Ligabue - Nome e cognome (2005)


Sono consapevole che probabilmente perderó diversi lettori per questa recensione di un vecchio disco di Ligabue, artista che spesso gode di un odio secondo me ingeneroso. Da ragazzino era uno dei miei artisti preferiti e tutt'ora (seppur molto sporadicamente) lo ascolto, seppur non abbia apprezzato per nulla le ultime produzioni (live e da studio).

Oggi volevo analizzare uno dei miei dischi preferiti del Liga, Nome e cognome, pubblicato nel 2005 che praticamente è uno di quei dischi che piacciono esclusivamente al sottoscritto: questo disco é infatti stato abbastanza maltrattato da tutti, fans e recensori (pur avendo avuto un ottimo successo commerciale). Secondo me, invece, é uno degli album migliori di Ligabue. Non odiatemi per tutto questo.
Questo é stato un po' un disco dove il Liga voleva un po' ricominciare da capo acquisendo un sound un po' piú internazionale grazie all'innesto di nuovi musicisti nella sua band. E probabilmente questa è la cosa che mi fa tanto apprezzare questo disco: il sound.

Cominciamo:

1) Intro
Niente, solamente un intro con qualche suono e qualche cicala. Niente di piú niente di meno.

2) Il giorno dei giorni
Un'introduzione di batteria che richiama Smells like teen spirits apre ufficialmente questo nome e cognome. Il giorno dei giorni é un pop rock con delle chitarre taglienti (per il genere, ovviamente) e con la giusta dose di "epicitá" (l'ho scritto tra virgolette, eh...) per essere un pezzo che funziona sia come apertura di un disco che dal vivo. Ottime le chitarre di Niccoló Bossini (ma lo saranno in tutto il disco) e ottimo il solo, che purtroppo sará l'unico del disco.

3) Happy Hour
Eh, ma l'inizio é uguale a Sweet child o' mine dei Guns n' roses. Boh, forse, ma non me ne sono mai fatto un problema, trovo che lo spirito di fondo sia diverso, quindi lo accetto (sono strano, lo so).
Quello che mi piace parecchio di questa canzone é il testo che parla della notorietá e dell'essere rockstar: "Dicono che tutto sia comunque scritto quindi tanto vale che non sudi. Nasci da incendiario, Muori da pompiere dicono..." é la frase iniziale. Non so se ci veda piú di quanto in realtá la canzone dica, ma la interpreto come un'ammissione di "normalitá" di quella che é la professione "rockstar". Gran bella canzone, a mio parere forse un po' banalizzata dalla presenza in qualche spot di troppo.

4) L'amore conta
Un testo secondo me straordinario sulla disillusione dell'amore. "Conosci un altro modo per fregar la morte?" e ancora: "È un peccato per quelle promesse oneste ma grosse... Ci si sceglie per farsele un pò in compagnia questo viaggio in cui non si ripassa dal via". Come a voler dire che l'amore é un mezzo per far si che l'umanitá vada avanti e che l'amore eterno é solo un'illusione. Perlomeno, io ci leggo questo, non so voi.

5) Cosa vuoi che sia
Un'altra bella canzone uscita come singolo. Alla fine  è una canzone abbastanza canonica ma impreziosita da un grande arraggiamento: il drumming vario, le chitarre che arpeggiano in canali separati e altre che vanno un po' per i cavoli loro a destra e a sinistra.

6) Le donne lo sanno
Anche qui, canzoncina semplice e pop ma con un bel testo sul mistero piú grande dell'universo (le donne) e con un arrangiamento meraviglioso: basso a tratti slappato, chitarre sincopate e con un Liga che canta davvero bene. Mi pare di aver letto da qualche parte che in questo disco ha cambiato un po' l'approccio al canto infatti secondo me é quello dove ha cantato meglio in assoluto. Adesso in termini tecnici canta ancora meglio, ma ha perso tutto il feeling secondo me.

7) Lettera a G.
Struggente canzone/poesia dedicata al cugino scomparso prematuramente. In Lettera a G. Luciano ricorda tutti i momenti passati insieme raccontandogli cosa sta succedendo in paese senza di lui. Canzone commovente dall'arrangiamento ancora una volta molto ispirato che la rende molto scorrevole nonostante il tema trattato. "E dov'é la nave scuola che hai confuso con l'amore, forse lo era piú che mai" é una frase che mi é sempre piaciuta moltissimo. Top track #3

8) Vivere a orecchio
La mia canzone. Oltre a piacermi la canzone mi rivedo un sacco nel testo, soprattutto quando uscí la canzone, ogni frase mi riguardava in qualche modo. Ogni singola frase eh, non qualcuna qui e li. Non so se esista un altro brano che mi tocchi cosí da vicino. Ho giá scritto di questa canzone approfonditamente qui (cliccateci, se volete). Top Track #1

9) Giorno per giorno
Canzone rilassata e molto cantautorale con un grande basso in apertura. Non fra le mie preferite ma la ascolto sempre volentieri, il ritornello mi piace, le strofe cosí cosí. Ci sta come "pausa" fra la canzone precedente e quella successiva.

10) E' più forte di me
Il Liga piú "tirato". Questa é una delle tracce migliori del disco: batteria ad alti ritmi, le chitarre con un bel po' di idee e il Liga che ci canta su benissimo. Il bridge dopo il secondo ritornello é una delle cose migliori del disco. Anche quando spariscono le chitarre. Vabbé, il pezzo mi piace tutto, avete capito... Top Track #2

11) Sono qui per l'amore
Questa é invece una canzone che non mi é mai piaciuta, in particolare ne detesto l'ultimo secondo. Giá dall'inizio so che deve arrivare e mi mette ansia. Vabbé, stronzate a parte: questo é il Liga piú cantautorale e minimalista, preferisco quello dall'anima piú rock. Con un finale diverso forse non mi sarebbe dispiaciuta troppo. "E prendiamo le multe, tutti belli e cantanti." Mah.

Come detto, Nome e cognome é un album che mi é sempre piaciuto per gli arrangiamenti, il sound, i testi e le sue varie atmosfere. E' un disco di una scorrevolezza incredibile con una tracklist ben dosata e con pochi punti morti. Magari non avrá hit incredibili, ma tutte
le canzoni fanno il loro. Se non avete pregiudizi contro il Liga, dategli un ascolto.

Voto 76/100