Live report - Mr. Big @ Shepherd's Bush Empire, London 19/11/2017

È la mia seconda volta con i Mr. Big che avevo visto sempre in questa venue (se la memoria mi assiste) nel non troppo lontano 2011. Ma, come sempre, andiamo per gradi.


Arrivo nel West London e alla relativamente piccola Shepherd's Bush Empire arena e, mentre mi posiziono sulla solita comoda tribunetta (come detto in altri live report, non mi va più di sgomitare e imprecare contro i tipi alti 2 metri piazzati davanti a me), stanno suonando i Faster pussycat. Ve li ricordate? Si, esistono ancora. Riesco ad ascoltare praticamente una canzone e mezza quindi troppo poco per poter giudicare la loro performance. Ho avuto il tempo di fargli una foto peró (vedi sopra). Posso invece giudicare quella dei The answer che sembravano usciti direttamente dagli anni 70. Soprattutto il cantante Cormac Neeson sembrava una sorta di Robert Plant moderno sia come movenze che come modo di cantare. Mi sono goduto particolarmente la loro performance grazie a dei suoni pressoché perfetti a ad un'ottima prestazione della band. Ovviamente mi sono piaciute anche le canzoni, sennò non sarei mica stato così contento. In genere, quando non conosco i gruppi spalla, non vedo l'ora che finiscano il loro set il più in fretta possibile, stavolta mi sono goduto la performance. Complimenti a loro.


Poco prima delle 21 entrano i Mr. Big.
Come saprete alla batteria c’è il nuovo Matt Starr che sostituisce Pat torpey (che é impossibilitato a suonare per i noti problemi di salute), ma Pat ha un piccolo drum set accanto la batteria principale dove suonerà (ovviamente in maniera molto blanda) in tantissimi brani della setlist. Una scelta a livello umano sicuramente molto apprezzabile.

Si comincia alla grande con una delle mie canzoni preferite della band: Daddy, brother, lover, little boy con i consueti meravigliosi assoli suonati col trapano, a cura ovviamente dei due fuoriclasse Paul Gilbert e Billy Sheenan, i veri mattatori della serata. Eric Martin è quello, purtroppo, dell’ultimo periodo: ci prova sempre ma la voce dei giorni migliori è andata già da qualche anno e fa molta fatica su diversi brani. Sembra faccia fatica anche a parlare, onestamente. Fra un pezzo e l'altro a volte ha parlato con un tono di voce cosí basso che non ho capito nulla.


La setlist é stata molto varia con un ottimo compromesso fra nuovo e vecchio materiale: si é passati dalle vecchissime Alive and kickin, Rock n' roll over,  Temperamental, Green tinted sixties mind alle piú recenti Undertow e molti pezzi dal nuovo album Defying gravity, che mi é tanto piaciuto (clicca senza paura per la recensione). C'é stato anche un mini set acustico con Eric Martin alla chitarra acustica (appunto) dove sono state eseguite la nuova, rilassata, Damn, I'm in love again e la famosissima cover di Cat Stevens, Wild World che peró é stata suonata alla velocitá della luce non so per quale motivo. Particolare strano: ogni tanto Billy spariva dalla scena per qualche secondo (vedi foto sotto)... Non so cosa ci fosse dal suo lato del palco. Cibo? Bombola d'ossigeno? Gruopies pronte per il dopo concerto? Non lo sapremo mai.


Per quanto mi riguarda, i punti piú alti della serata sono stati i momenti solisti dei due fuoriclasse Paul Gilbert e Billy Sheehan che hanno suonato robe allucinanti guardando a malapena il rispettivo manico della chitarra/basso. Un musicista alle prime armi potrebbe decidere di appendere lo strumento al chiodo dopo averli visti suonare quelle robe con tanta naturalezza. Sono loro il vero motore dei Mr.Big e lo sono sempre stati, onestamente. Non me ne vogliano gli altri due talentuosi musicisti. Quasi dimenticavo, una canzone é stata suonata interamente da Pat Torpey alla batteria (vedi foto sotto), si tratta della bellissima ballad Just take my heart che non richiede particolare impegno batteristico. E' stato bello vederlo ancora li al suo posto ed é bello che la band non lo abbia lasciato indietro come spesso succede nel music business (penso agli AC/DC che hanno recentemente sostituito Brian Johnson dopo 35 anni da un giorno all'altro, come se niente fosse). Se ci pensiamo, i Mr. big sono gli stessi dal primo album, quasi come una piccola famiglia. Non ci sono molti casi come questo nel music business, se ci pensate. Quante band hanno avuto la stessa formazione per periodi lunghi come questo? Ah, citavo prima gli Ac/dc e data la recentissima scomparsa di Malcom Young sia Paul Gilbert che i The Answer non hanno risparmiato citazioni per il chitarrista che purtroppo ci ha lasciato.


La parte finale é stata secondo me la migliore del concerto con una stupenda Around the world (dal semi recente What if) che non ascoltavo da qualche anno e che mi ha fatto immensamente piacere riascoltare. Immancabile nella setlist quella che é la canzone piú popolare (e radiofonica) della band, To be with you, preceduta da un'incredibile Addicted to that rush con dei bellissimi scambi Sheehan/Gilbert. Dopo la nuova 1992  parte una Colorado bulldog (la mia canzone preferita in assoluto dei Mr.Big) suonata con una furia incredibile e che é valsa da sola il prezzo del biglietto. Siamo agli sgoccioli e sono praticamente passate quasi due ore dall'inizio del concerto e dopo la bellissima title track del nuovo album, Defying Gravity, Eric Martin chiama il cantante dei The answer, Cormac Neeson, per concludere il concerto con la cover 30 days in a hole, pescata dall'album del 1989.

Mi sono goduto un sacco la performance: una setlist praticamente perfetta e ottimamente bilanciata fra vecchio e nuovo, due musicisti incredibili e una band che sembra si diverta ancora sul palco. Dopo aver visto Paul Gilbert non toccheró la chitarra per un bel po'...

Top songs: Around the world, Addicted to that rush, Colorado Bulldog.

Mr. Big Setlist O2 Shepherd's Bush Empire, London, England 2017, Defying Gravity
Giovanni Gagliano

Passionate about music I wrote my first article for "Given To Rock" in 2012, reaching now 30K global followers. I am also a musician, gigging around London.

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