La scheda: Manovalanza


-Genere:
Ska Punk

-Line Up attuale:
Mattia chitarra e voce, 
Riccardo basso, 
Marco batteria, 
Valerio trombone, 
Francesco tromba.
-Album/EP all’attivo:
2009 - Fra poggi e Castagni (EP)
2011 - Anziani a vent'anni (Album)
2013 - Tutto Contro (Album)
2014 - Boleto Redondo (split album Italia-Mexico)
2016 - Tragicomìa (Album)
2017 - Anancasmi (Album)
2018 - Last Live at Terrazza sul Lago (Album dal vivo)

-Influenze:
Tutta la musica ska e punk italiana dagli anni 90 ai primi anni 2000 (Derozer, Punkreas, Persiana Jones, Statuto, Vallanzaska, Meganoidi).

-Di cosa parlano i testi:
Affrontiamo spesso i temi del disagio generazionale e dell'emarginazione, con un lato di ironia a volte molto spinto, per evitare di vedere i problemi come tragedie insormontabili ma piuttosto come situazioni grottesche. Molti brani, soprattutto dei primi tempi, sono canzoni goliardiche che denunciano in modo scherzoso problemi quotidiani. I brani degli ultimi album invece, più maturi e ricercati, sono inni di rivalsa verso problemi sociali che attanagliano la nostra società, soprattutto visti dagli occhi di ragazzi che abitano in provincia, lontano dalla realtà caotica delle città, ma sotto il costante rischio dell'alienazione.

-Esibizione live che ricorderete per molto tempo:
Sicuramente il concerto al Festival Reggae di Chetumal (Messico) nel 2015. Davanti a qualche migliaio di persone, con il mar dei Caraibi alle spalle, sotto le palme con quaranta gradi ed un vento caldo afoso, abbiamo suonato con il cuore in gola appena mezzora dopo esser scesi dall'aereo, ancora stralunati dal cambio di altitudine (prima eravamo a Città del Messico, circa 2500 metri sul livello del mare). È stato fantastico! Su youtube ci sono tre video di brani estratti da quel concerto, che noi ricordiamo ancora come il più emozionante della nostra carriera.

-Un aneddoto divertente capitato on stage o in studio:
Questo aneddoto è sicuramente divertente raccontato dopo dieci anni, ma lì per lì ci ha fatto ridere un po' meno... Nel 2008 eravamo studenti universitari (alcuni ancora delle superiori) giovani e speranzosi, e cercavamo ogni sorta di Festival o rassegna per gruppi emergenti per suonare il più possibile, anche fuori dalla nostra zona. Ci chiamarono in provincia di Salerno, un mercoledì sera di aprile, ad una festa studentesca. Chi prese giorni di ferie, chi saltò le lezioni: partimmo in direzione sud dalla Toscana carichi di speranze e sogni, era la nostra prima volta così lontano da casa. Ci avevano messo addirittura come headliner della serata. La festa si svolgeva in un piazzale dove di solito si faceva il mercato, in un paesino in provincia di Salerno, era pieno di gente, e suonavano diverse band a partire dal pomeriggio. Sul culmine del Festival, quando toccò a noi alle dieci e mezzo della sera, salimmo sul palco e il generatore che alimenta tutto l'impianto elettrico morì all'improvviso, inesorabilmente. Luci spente, silenzio ed imbarazzo. La gente iniziò ad andarsene. Gli organizzatori tentarono di tutto per far ripartire il generatore, ma niente. Si ruppe proprio quando noi salimmo nel palco! Dopo un'oretta di tentativi inutili, la gente ormai era completamente defluita, così ripartimmo anche noi verso casa. Gli organizzatori erano mortificati, si scusarono in mille modi, e furono molto corretti perché ci pagarono lo stesso. A onore della verità, dobbiamo precisare che poi siamo stati a suonare in provincia di Salerno altre volte ed è andata sempre benissimo, ci hanno accolto e ospitato sempre calorosamente, sono gente fantastica. Ma gli incidenti capitano!

-I vostri dischi preferiti in assoluto:
"Chiusi dentro" dei Derozer, "Agarra la onda" dei Persiana Jones, "Pelle" dei Punkreas, "Il migliore dei mondi possibili" degli Statuto, "Outside the loop stupendo sensation" dei Meganoidi.

-Citatemi un album che pensate essere gli unici al mondo ad apprezzare:
"Dove le marmotte incartano il cioccolato" dei Kane HC, fantastica formazione punk di Follonica che ormai purtroppo non suona più.

-Un musicista che vorreste incontrare per farci quattro chiacchiere:
Alexander, cantante e sassofonista dei Wisecracker, band skapunk tedesca. Sarebbe proprio bello incontrarlo per un paio di motivi: innanzitutto i Wisecracker, che vanno a suonare in Messico regolarmente dal 2002 e sono una delle band estere più famose nella scena messicana, ci hanno fatto capire che era possibile attraversare l'Atlantico e trovare una realtà disposta ad accoglierci a braccia aperte, aprendo di fatto la strada ai gruppi europei in centro America. Seconda cosa, beh, parla in spagnolo (anche se con un forte accento di Hannover) e parlare in castigliano con i tedeschi è sempre un'emozione unica!

-Cosa chiedereste nel backstage se foste la band più importante del pianeta:
Una rampa/funbox per lo skate, un magnete enorme, compagnia di sesso misto e/o ambiguo, cibo e birra artigianale di qualità, galline vive e libere in tutta la stanza, ma assolutamente niente droga, perché siamo già abbastanza matti e agitati di nostro. A parte gli scherzi, non sarebbe male se almeno ci fosse, un backstage... La maggior parte delle volte nemmeno c'è!