La biografia sbagliata di Bruce Dickinson

Se avete visto degli spezzoni recenti di Nino frassica in televisione, avrete già capito che ho letteralmente copiato l’idea da quel geniaccio. Ecco, dato che Mr Frassica - suppongo - non farà mai la biografia sbagliata di alcuni personaggi heavy metal, provo a farne una io. Almeno, ci provo.

Prima di cominciare ad insultarmi, quindi, vi avviso che tutto quello che leggerete qui sotto è ironico (lo dico dato che c'é gente che non ha capito che alcune rubriche come "Il demolitore" o "L'entusiasta" lo fossero.). Cominciamo.

Bruce Dickinson nasce in Mesopotamia nel 1958 (dedicherá anche una canzone alla sua terra d'origine: Born in 58) ma negli anni successivi si trasferirá nei seguenti paesi: Australia, Brasile, Messico, Hong Kong, Belgio, Svizzera (cantone francese), Caltanissetta, Francia e finalmente Inghilterra, in quel di Londra.

Sballottato e confuso dai continui trasferimenti Bruce ebbe un difficile ambientamento nel capoluogo britannico dove conobbe prima i compagni dei Samson (giá nel business dei gelati) e dato che il suo soprannome Bruce Bruce piaceva a Dave Murray, successivamente venne chiamato dagli Iron Maiden.



I Maiden, prima di confermarlo, lo testarono su tutti i fronti: gli fecero cantare canzoni dei Deep Purple al contrario, di Frank Sinatra (bendato, chiedendogli di fare l'accento italo americano), degli Abba (eseguendo, a turno, le voci di tutti i cantanti) e gli fecero provare il repertorio del loro recente album Killers dopo averlo trattenuto in studio 16 ore con richieste assurde e facendogli bere una caterva di birre polacche provenienti dal supermercato più squallido dell'east end. Bruce rispose in maniera egregia anche se si narra che sulla canzone Killers ebbe qualche difficoltà in quanto gli veniva da ruttare durante i mezzi falsetti della parte iniziale. Da fuoriclasse qual é riuscí a contenersi e la prova venne considerata superata brillantemente.

La band si mise in moto e il successo divenne planetario con The number of the beast (666, il numero di telefono del diavolo) ma dopo qualche anno di tour estenuanti e diversi dischi che rimarranno nella storia dell'heavy metal britannico (e anche un po' mesopotamico), Bruce chiese ai suoi compagni di sventura di svoltare un po’ dal lato musicale e cominciare a comporre gingle pubblicitari e canzoni con connotati jazz e funky, anche perché la sua voce stava diventando catarrosa e voleva riposarsi un po'. Steve Harris e gli altri componenti non gradirono per nulla la richiesta e il nostro Bruce venne cacciato dalla band. Dopo anni di esilio e tour nei peggiori bar venezuelani e dopo una breve carriera esplorando rumba e cha cha cha con differenti band, decise di ritornare a fare heavy metal con i suoi album solisti Accident of birth e The chemical wedding dove richiamó il vecchio compagno Adrian Smith (perché gli doveva 100 sterline) quindi si riuní con i Maiden e cosí nacque Brave new world, ispirato appunto alla storia del Venezuela.

Dopo anni di successi con tappe anche nelle fogne di Calcutta e dopo l'ultimo successo The book of souls, Bruce e i Maiden stanno girando il mondo riproponendo i successi che hanno suonato meno di 100.000 volte dal vivo, tra i quali rientrano le varie Run to the hills, Fear of the dark, Iron Maiden, The trooper e Hallowed be thy name (le quali raggiungeranno, appunto, le 100.000 presenze durante questo tour). Dopo un probabile ultimo album la band sta meditando il ritiro in una casa di riposo a forma di Eddie, con le stanze stanza a tema di ogni album. Bruce ha già prenotato quella a forma di piramide, ispirata chiaramente a Powerslave, per una vecchiaia piena di misteri.

A parte essere un eccezionale cantante, Bruce è anche un formidabile schermitore, un pilota, un letterato, un arrotino e un tappezziere di fiducia. Ha anche partecipato attivamente alla realizzazione della birra dei maiden e della versione britannica dell'orzo bimbo, che però non ha avuto grosso successo.

Siamo momentaneamente in attesa del suo nuovo album solista che  -si vocifera- sarà un album di cover degli Iron Maiden.
Giovanni Gagliano

Passionate about music I wrote my first article for "Given To Rock" in 2012, reaching now 30K global followers. I am also a musician, gigging around London.

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