Recensione: Pearl jam - Riot act (2002)

Oggi Riot act dei Pearl jam compie 16 anni e volevo parlarne un po' perché per me é un album molto importante. Lo é in quanto era il periodo in cui stavo conoscendo la band (in maniera quasi maniacale, dovrei aggiungere) e conseguentemente aspettavo questo disco con molta impazienza.


Riot act, settimo album in studio della band, é un disco con diverse sfumature politiche in quanto composto in un momento storico molto particolare per gli Stati Uniti, che stanno rimettendo insieme i cocci dopo l'11 settembre (spero non abbia bisogno di spiegarvi cosa é successo in quella data).

Il tono del disco si percepisce fin dal titolo con quel "Riot act" (atto di rivolta) che fa il verso a quello che é il famoso atto patriottico "Patrioct act" firmato contro il terrorismo da Bush.
Ad aggiungersi a questo senso di rabbia e disagio c'é anche la tragedia di Roskilde dove un paio d'anni prima, 9 fan della band sono morti durante il festival, avvenimento che ha turbato e non poco Vedder e compagni: ritroveremo il verso "Lost nine friends we'll never know, two years ago today" in Love boat captain

Ma veniamo alla musica: abbandonati gli esperimenti "binaurali" del precedente disco, i Pearl Jam ritornano a sonoritá piú canoniche e a tratti quasi "Rock classico" di matrice americana e per qualche verso accostabili a quelle del Boss Bruce Springsteen, grande amico ed ispiratore di Eddie.



Dividerei semplicisticamente le canzoni di questo disco in tre categorie: canzoni straordinarie, canzoni cosí cosí ed esperimenti (brutti).
Fanno parte della prima categoria pezzi che sono tutt'ora fra i miei preferiti della band come la punkettona Save you, Love boat captain, I am mine (vedi videoclip in alto) e la poeticissima Thumbing my way (All the rusted signs we ignore throughout our lives, choosing the shiny ones instead... Quanto é bella questa frase.).

Fanno parte della seconda pezzi non eccezionali con Cropduster, Bu$hleaguer, Ghost o Get right, mentre, per quanto mi riguarda, fanno parte della terza You are (scritta dal batterista Matt Cameron) e Help help, pezzi che non vorrei mai sentire dai Pearl jam.
Discrete invece All or None, l'esperimento con le sole e tante voci di Vedder, Arc, la blueseggiante ½ Full e Green disease (in qualche occasione dal vivo "dedicata" ai non troppo amati Creed).

Riot act é un disco al quale sono molto affezionato e con pezzi straordinari ma anche con diversi passaggi a vuoto. Un disco di altissimo livello per metá della sua durata. Ah, packaging stupendo, manco a dirlo, come quasi tutti quelli dei Pearl Jam.

Voto 69/100
Top tracks: Save you, Love boat captain, I am mine.
Skip tracks: You are, help help


Tracklist:
1. Can’t Keep
2. Save You
3. Love Boat Captain
4. Cropduster
5. Ghost
6. I Am Mine
7. Thumbing My Way
8. You Are
9. Get Right
10. Green Disease
11. Help Help
12. Bu$hleaguer
13. ½ Full
14. Arc
15. All or None