- Genere:
Cantautorale, Elettronico, Pop, Rock
Cantautorale, Elettronico, Pop, Rock
- Line Up attuale:
Voce e chitarra con basi elettroniche
- Album/EP all’attivo:
"Seguimi!" (come autore del gruppo Stati ALTernati e "Se ascoltassi")
- Influenze:
tutto il cantautorato italiano anni '70, '80, '90 (Celentano, Battiato, Zero...), Dance anni '80, Rock melodico (Bon Jovi)
- Di cosa parlano i testi:
sono testi impegnati che invitano all'ascolto di se stessi e indagano il disagio, soprattutto giovanile, nella società ed in famiglia. Il percorso degli 11 brani porta però alla comprensione, all'apertura all'Universo.
- Esibizione live che ricorderai per molto tempo:
sicuramente quella di anni fa nell'ambito di un concorso perché mi sono dimenticato il testo di un mio brano (da allora preferisco avere sempre con me un leggio). Indimenticabili i Bon Jovi a Zeltweg (Austria).
- Un aneddoto divertente capitato on stage o in studio:
in studio ci siamo divertiti un sacco con l'arrangiatore Marco Di Martino a sperimentare una ricerca dei suoni basati sulla casualità , nel senso che lui faceva scorrere la barra dei campionamento ed io, immerso nel vuoto meditativo, dicevo stop: nel 90% dei casi, usciva il suono giusto! Ecco che allora mi hanno affibbiato i soprannomi di PruduZen e di Synt.
- I tuoi dischi preferiti in assoluto:
'Io non mi sento italiano' di Giorgio Gaber, 'Amore dopo amore' di Renato Zero, 'L'amore è una cosa semplice' di Tiziano Ferro, 'Keep the faith' di Bon Jovi, solo per citarne alcuni.
Voce e chitarra con basi elettroniche
- Album/EP all’attivo:
"Seguimi!" (come autore del gruppo Stati ALTernati e "Se ascoltassi")
- Influenze:
tutto il cantautorato italiano anni '70, '80, '90 (Celentano, Battiato, Zero...), Dance anni '80, Rock melodico (Bon Jovi)
- Di cosa parlano i testi:
sono testi impegnati che invitano all'ascolto di se stessi e indagano il disagio, soprattutto giovanile, nella società ed in famiglia. Il percorso degli 11 brani porta però alla comprensione, all'apertura all'Universo.
- Esibizione live che ricorderai per molto tempo:
sicuramente quella di anni fa nell'ambito di un concorso perché mi sono dimenticato il testo di un mio brano (da allora preferisco avere sempre con me un leggio). Indimenticabili i Bon Jovi a Zeltweg (Austria).
- Un aneddoto divertente capitato on stage o in studio:
in studio ci siamo divertiti un sacco con l'arrangiatore Marco Di Martino a sperimentare una ricerca dei suoni basati sulla casualità , nel senso che lui faceva scorrere la barra dei campionamento ed io, immerso nel vuoto meditativo, dicevo stop: nel 90% dei casi, usciva il suono giusto! Ecco che allora mi hanno affibbiato i soprannomi di PruduZen e di Synt.
- I tuoi dischi preferiti in assoluto:
'Io non mi sento italiano' di Giorgio Gaber, 'Amore dopo amore' di Renato Zero, 'L'amore è una cosa semplice' di Tiziano Ferro, 'Keep the faith' di Bon Jovi, solo per citarne alcuni.
- Citami un album
che pensi essere l'unico al mondo ad apprezzare:
non ne ho, o meglio, ne ho alcuni di artisti semi sconosciuti, ma preferisco non citarli ché poi s'offendono.
- Un musicista che vorresti incontrare per farci quattro chiacchiere:
sono tantissimi, ma direi Renato Zero. Qualcuno ho avuto la fortuna d'incontrarlo, come ad esempio Mango e Battiato, oltre al maestro Mogol che cito perché ho frequentato il CET e perché mi sento essenzialmente un autore che interpreta i suoi testi.
- Cosa chiederesti nel backstage se fossi l'artista più importante del pianeta:non ne ho, o meglio, ne ho alcuni di artisti semi sconosciuti, ma preferisco non citarli ché poi s'offendono.
- Un musicista che vorresti incontrare per farci quattro chiacchiere:
sono tantissimi, ma direi Renato Zero. Qualcuno ho avuto la fortuna d'incontrarlo, come ad esempio Mango e Battiato, oltre al maestro Mogol che cito perché ho frequentato il CET e perché mi sento essenzialmente un autore che interpreta i suoi testi.
una sala dove poter meditare, da solo e con gli artisti che si stanno per esibire con me.
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La scheda - Interviste