Dalla bislacca ma riuscita Loves missing, ad una altrettanto strana e "jazzata" Sonali (con una batteria che va un po' troppo per conto proprio, soprattutto ad inizio brano) ad un potenziale tema per James Bond. Dirty Sanchez, invece, ha un titolo perfetto con una serie di sproloqui, con un incedere a metá tra il Punk dei Sex pistols, il jazz e qualcosa di Tom Waits. Perlomeno, questo é quello che ci sento io, prendete l'informazione con le pinze. Di sicuro é in qualche modo il brano piú "rock" (notare le virgolette) dell'album, se non altro per il testo.
Glow in the dark ha un qualcosa di ipnotico e ripetivo alla Frank Zappa (ci trovo molti riferimenti in tutto il disco al vecchio e caro Francesco) ma tutto forse rimane un po' troppo ripetitivo, nonostante il cambio di arrangiamento, ancora una volta Jazz. Molti vibrati nella strana ballad Page, mentre il trittico finale é composto da delle spoken words con arrangiamenti diversi. Forse interessante per un pezzo, ma tre di fila mi sono sembrate troppe.
Disco estremamente (forse pure troppo) coraggioso, con un titolo che lo spiega perfettamente. Se vi sentite anche voi "free" da ogni schema, dategli un ascolto. Se vi aspettate il solito Iggy Pop o non riuscite a prescindere dalla sonoritá Rock, potete pure lasciare perdere in partenza. Io ne apprezzo le intenzioni ma la musica contenuta in questo Free non riesce ad appassionarmi.
Voto: 57/100
Top tracks: James Bond, Dirty Sanchez
01. Free
02. Loves Missing
03. Sonali
04. James Bond
05. Dirty Sanchez
06. Glow In The Dark
07. Page
08. We Are The People
09. Do Not Go Gentle Into The Good Night
10. The Dawn
01. Free
02. Loves Missing
03. Sonali
04. James Bond
05. Dirty Sanchez
06. Glow In The Dark
07. Page
08. We Are The People
09. Do Not Go Gentle Into The Good Night
10. The Dawn