Ok, apriamo l'anno (nonché il nuovo decennio) con un live report di un concerto che con la musica robusta che ascoltiamo noi ha probabilmente poco a che vedere, ma dato che mi sono goduto la performance di Max Gazzè e dato che parliamo di un bassista con i fiocchi, perché no?
La cornice é quella di Piazza Duomo di Catania ed é il consueto concerto di Capodanno al quale assisto praticamente ogni anno, dato che non ho mai voglia di fare chissá che cosa e ritirarmi alle 6 del mattino ubriaco. Aggiungiamoci il fatto che il tempo normalmente é molto clemente e soprattutto che é gratis, ed il gioco é fatto.
Sorvolo su quanto accaduto prima e dopo la performance in questione sia perché non inerente, sia perché non di mio gusto. Veniamo a noi: Max Gazzé entra sul palco con la sua band verso le 11 e la prima cosa che salta all'orecchio sono i suoni veramente eccellenti. Sapete quanti concerti vedo, ma i suoni e i volumi di questa esibizione erano veramente P-E-R-F-E-T-T-I. Ogni singola nota da ogni singolo strumento era perfettamente udibile e il volume generale era al punto giusto da essere incisivo ma senza mai essere "troppo". Un plauso per questo sia a Max e alla sua band, sia al fonico.
Ah, non sapevo che Max fosse praticamente siciliano. E' nato a Roma ma ha la madre catanese e padre siciliano. Non lo sapeva neanche il presentatore che lo ha introdotto, ma lui lo ha ricordato diverse volte durante l'esibizione.
Il concerto si apre con Vento d'estate, canzone che mi ha sempre fatto cagare tantissimo nella sua versione studio ma che con i suoni perfetti di questo live (la batteria in particolare aveva un suono molto deciso) é riuscita a farmi smuovere. Veramente coinvolgenti anche altri pezzi, veramente ben suonati ed eseguiti in maniera coinvolgente, complice anche la bellissima scenografia dietro, con immagini stilizzate che si riferivano al titolo della canzone.
Non sono un fan di Max e della sua musica ma canzoni come Annina (stupendo il testo), Una musica puó fare e La favola di Adamo ed Eva, mi hanno fatto veramente divertire. Certo, alcune canzoni non le conoscevo (anche qualcuna molto famosa, a detta dei miei amici presenti, tipo
La Vita Com'è, forse la piú coinvolgente del concerto), ma va bene anche cosí. Qualche inconveniente tecnico verso la metá e il finale del concerto con Max costretto a cambiare il basso che era improvvisamente morto e la band un po' frastornata dalla solita organizzazione catanese che (come diceva lui dal palco) gli chiedeva in tempo reale di allungare i pezzi o di tagliarli, a ridosso della mezzanotte, per poter fare il solito conto alla rovescia e brindare tutti insieme.
Un'ora e mezza circa di musica di qualitá (a prescindere dai gusti) e veramente appropriata alla serata.
Quasi quasi vado a rispolverarmi qualche album, non si sa mai.