Top 10: Rush

Stamattina mi sono svegliato quasi di soprassalto (non scherzo) realizzando di non aver mai fatto una top 10 sui Rush. Beh, eccovela qui sotto, ovviamente dopo aver pensando lungamente alle scelte da compiere. Scelte difficilissime e che non potranno mai essere definitive, per una band immensa e con periodi molto differenti come i Rush.

Ecco le mie 10 scelte. Molte banali alcune, ovviamente, qualche altra credo di no. Come sempre, ho cercato di prendere da un po' tutti i periodi della band per rendere la classifica abbastanza varia.

Cominciamo!

10) The spirit of radio (Permanent waves)
Questa é una di quelle banali ma forse inevitabili. Da Permament waves (appena ristampato in edizione super deluxe, nel caso vi interessasse l'informazione) uno degli intro piú riconoscibili in assoluto dei canadesi e nel finale persino un cambio di tempo reggae. Vi lascio il nuovo videoclip, uscito un paio di settimane fa in occasione della nuova pubblicazione.



9) One little victory (Vapor trails)
Neil Peart in versione trattore (o asfaltatutto, come preferite). L'intro di batteria é uno dei miei preferiti in assoluto (non solo per quanto riguarda i Rush) e non potevo non inserire la canzone intera in questa classifica. Cliccate sul titolo-link e godetevi la versione del mitico Rock in Rio.

8) Red sector A (Grace under pressure)
I Rush in piena versione anni 80 con tanto di tastieroni e batteria riverberata. Le (seconde) strofe (o refrain, non so come meglio descriverle) sono davvero di una bellezza rara, nella loro semplicitá. Anche le tastiere, che normalmente mi fanno cagare, in questo pezzo sono stupende. Ve ne propongo una versione live, cosí potrete ammirare gli anni 80 in un solo video.



7) Animate (Counterparts)
Il periodo "grunge" della band (che ha sempre seguito in qualche modo le "mode" del momento senza mai perdere le proprie peculiaritá) lo sintetizzo con Animate, dallo splendido Counterparts, uno dei miei album preferiti in assoluto dei 3 di Toronto.

6) Bastille day (Caress of steel)
I Rush degli esordi ancora giovincelli e forse un po' acerbi rispetto alla produzione che li ha resi famosi. Mi piace molto l'immediatezza di questo brano, uno di quelli che preferisco del primissimo periodo della band. Mi piace moltissimo anche l'album, anche questo uno dei miei preferiti in assoluto.

5) Overture (da 2112)
Mi é concesso scomporre l'overture dal resto delle altri parti dell'opener di 2112?
Considerando che il titolare di questo blog sono io stesso e che i Rush stessi la spezzettano qui e li, mi permetto di inserirla a se stante in questa classifica. Beccatevela spezzettata, appunto, live in studio.



4) Roll the bones (Roll the bones)
Title track di un bellissimo album. Le sonoritá sono quelle di inizio anni '90 (c'é pure una parte Rap!) e Alex Lifeson é in forma smagliante con delle linee di chitarra davvero stupende. Pure il testo mi piace molto, sulla casualitá della vita.

3) Tom Sawyer (Moving pictures)
Entriamo nel podio con quella che forse la canzone é piú popolare della band, perlomeno stando ai numeri di Spotify. Moving pictures é per distacco il mio album preferito della band e Tom Sawyer é una delle sue canzoni principali. In questo videoclip Geddy Lee ha degli occhiali da denuncia penale.



2) Closer to the heart (A farewell to kings)
Anche qui, una delle piú apprezzate della band in assoluto e caposaldo delle setlist live.
Orecchiabile, per tutti, ma con un sacco di dettagli (chi ha detto la batteria di Neil Peart al minuto 1.01?) che la fanno amare anche ai fan della band. Cliccate sul link per il videoclip.

1) YYZ (Moving pictures)
Quella che é probabilmente la mia strumentale preferita di tutti i tempi (vedi classifica delle strumentali, a questo link) non poteva non stare al primo posto in questa Top 10. Qui ci sono i Rush al loro meglio e tutte le singole melodie di questa canzone sono vincenti da fare schifo. Si puó dire "vincenti da fare schifo?". Non lo so, nel dubbio vi lascio con la musica che é decisamente meglio. Gustatevi questo capolavoro e Let the music do the talking.

Giovanni Gagliano

Passionate about music I wrote my first article for "Given To Rock" in 2012, reaching now 30K global followers. I am also a musician, gigging around London.

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