E' la volta di intervistare gli AINUR, che hanno appena dato alla luce la loro ultima fatica: The Lost Tales.
Facciamo due chiacchiere con Luca Catalano, Marco Catalano e Alessandro Armuschio.
1) Salve a tutti, innanzitutto complimenti per le splendide atmosfere che riuscite a creare in musica. Direi di cominciare l'intervista spiegandoci brevemente le vostre radici e come é nato il vostro progetto.
Marco: Beh, diciamo che è difficile riassumere gli ultimi 9 anni di lavoro, ma in sintesi direi che il progetto Ainur nasce nel 2004 dalla passione che io, mio fratello e altri nostri amici avevamo per la musica e per le opere di Tolkien. Alcuni di noi arrivano dal mondo metal e rock, altri da ambienti classici, quindi ognuno di noi ha aggiunto la propria esperienza al gruppo e alle canzoni.
Ale: Forse l'esigenza di sentire una specie di "colonna sonora" di uno dei più bei libri che siano stati mai scritti, il Silmarillion di Tolkien, per l'appunto, ha portato a creare una realtà che affiancasse i suoni alle parole. Se fossimo stati tutti orchestrali sarebbero state colonne sonore vere e proprie...siamo metallari, vi è andata male!
2) Da dove nasce il vostro nome?
Luca: Nella genesi del Silmarillion (il libro su cui basiamo i nostri dischi) è scritto che in origine Iluvatar (il principio creatore di tutto dell'universo Tolkieniano) per primi creò gli Ainur, spiriti primordiali d'immensa potenza ed a loro propose di plasmare e creare il Mondo tramite la Musica: ispirati da questo principio creatore abbiamo perciò scelto Ainur come nome per il nostro gruppo il cui scopo è proprio quello di provare a riproporre quella musica ancestrale.
3) I vostri testi? Di cosa parlate?
Marco: I nostri testi sono scritti dalla nostra carissima amica Wilma Collo, insegnante di letteratura inglese, anch'essa appassionata di Tolkien. I suoi testi sono delle poesie ispirate al Silmarillion e alle varie storie contenute in esso, quindi elfi, orchi, nani, draghi...questo genere di cose qui
Luca: quando abbiamo conosciuto Vilma (nel 2004) e abbiamo scoperto la nostra passione comune per Tolkien abbiamo subito pensato a unire le forze: noi la musica e lei i testi, ed eccoci ancora qui, ormai 10 anni dopo Spesso i contenuti delle sue composizioni ripercorrono fedelmente il Silmarillion, altre volte invece il punto di vista cambia completamente e le parole sono come un volo d'aquila all'interno del libro, alto e penetrante.
Ale: nell'ultimo disco, The Lost Tales, abbiamo ripreso dei temi anche di lavori paralleli di Tolkien come, appunto, i Racconti Perduti nei quali viene narrata la storia di Eriol. Essendo un album estemporaneo, distaccato dal percorso creato anni fa, abbiamo deciso di raccontare le storie del Silmarillion da un punto di vista diverso, anche musicalmente.
4) Cosa state facendo attualmente?
Luca: tante... troppe...
Marco: Tantissime cose. Abbiamo appena fatto uscire il nostro 4° disco, un album acustico. nel frattempo abbiamo in serbo una sorpresa per Natale che non possiamo ancora svelare e poi stiamo per preparare la pre-produzione del 5° disco, che sarà molto ma molto....figo!
Luca: abbiamo sospeso l'attività live per qualche mese per concentrarci sul nuovo materiale, quindi le prove sono diventate serate in studio fra composizione ed arrangiamento.
Ale: beh, poi dopo un album acustico si può ben comprendere che ci sia voglia di risvegliare un po' i muscoli del collo...fate attenzione!
5) Altra domanda di rito: quali sono le vostre influenze?
Marco: Come dicevo prima, ci sono tanti generi nella nostra musica. personalmente ho ascoltato molta musica diversa negli anni, ma credo che il genere che ho apprezzato di più sia il progressive-metal di artisti come Ayreon, Dream Theater, Symphony x
Luca: metallari nell'ordine direi che sono Luca Marangoni il primo e indissolubile, Max Clara il più estremo, io, Marco e Ale leggermente più moderati (ma mica tanto) poi Dany Chiara, Beppe e Cecilia: come vedete la compagine metal è nutrita. Per i Rockettari invece citerei su tutti Elena
Ale: io prima di conoscere Luca e Marco ascoltavo solo progressive, quello vero (Zappa, Gentle Giant, Emerson, Lake & Palmer). Poi "qualcuno" mi ha fatto conoscere Dream Theater, Ayreon....e ho trovato il mio mondo...anche se le origini zappiane non si rinnegheranno mai! E poi il mio "quarto" di sangue svedese (mia nonna è di Stoccolma) mi fa amare a dismisura tanta musica nordica, soprattutto gli Europe!
6) Al di lá delle vostre influenze, quali sono i vostri album preferiti? Non siate timidi, sbizzarritevi.
Luca: lo sai che non bisogna fare ste domande... Marco: Human Equation, 01011001 (Ayreon), Testimony (Neal Morse), Scenes from a memory (Dream Theater), The lord of the rings trylogy (Howard Shore)
Luca: va be ok: praticamente tutto di Queen, Ayreon, Vocabularies di Bobby McFerrin, the Koln Concert di Keith Jarrett, Images and Words dei Dream Theater, In Rock dei Deep Purple, Hysteria (Def Leppard), praticamente tutto degli Europe, la musica irlandese nel suo complesso, Crosby, Stills and Nash (Omonimo), il buon vecchio zio Malmsteen con l'intramontabile Trilogy ed ultimamente ho una dipendenza da Subsignal e Porcupine Tree.
Ale: Joe's Garage (F.Zappa), The Last Rebel (Lynyrd Skynyrd), The Human Equation (Ayreon), All The Right Reasons (Nickelback), Sex&Religion (S.Vai), L'albero (Jovanotti), A Place to Call Home (Joey Tempest), Three Friends (Gentle Giant), Burn the Sun (Ark), Songs in the Key of Life (S.Wonder), The Pick of Destiny (Tenacious D), Tambu (Toto), Artificial (Unitopia)
7) Una domanda che amo proporre, sempre riguardo ai vostri gusti. Qualcuno di voi mi dica un album che pensa sia l'unico al mondo ad apprezzare.
Marco: Testimony (Neal Morse)
Luca: Passo... ok ma non dirlo a nessuno: Vocabularies di Bobby McFerrin
Ale: Artificial (Unitopia)
8) Qual è il vostro processo creativo? Come nascono le vostre canzoni?
Luca: per me non esiste un modo univoco, ricordo un sacco di schitarrate che si sono trasformate magicamente in suite lunghissime, a volte raccolgo vecchi brani scritti 10 anni fa e li riarrangio in modo diverso, dipende molto da come penso la storia. Però il mio ricordo più bello come metodo è stato Lay of Leithian: quel disco è strapieno e ricco di armoinie, melodie e ritmi perchè in ognuno dei 25 brani siamo ripassati tre volte a livello di composizione: se io creavo, allora Marco riarrangiava poi passava Ale a riscrivere e rimodellare e così via. Gli strati di armonia si arricchivano sempre ed è un miracolo che siamo riusciti a cristallizzare questo processo.
Marco: Ognuno di noi ha un suo modo di comporre. personalmente compongo pensando alla storia da narrare in termini di immagini, come una colonna sonora di un film, quindi con molte atmosfere diverse e continui cambi di dinamica. a volte per brani più semplici adottiamo schemi più da canzone (strofa+bridge+ritornello), ma dipende dalla storia che raccontiamo.
Ale: diciamo che è necessario pensare di cosa stiamo parlando, perché le immagini e il testo è una parte fondamentale per questo nostro lavoro. Quindi, personalmente, prendo un titolo, un argomento, e mi immagino le sensazioni che quell'episodio possono darmi. E poi scrivo. Normalmente scriviamo le parti per tutti, ma siamo apertissimi a cambiamenti dopo aver proposto i brani agli altri! Inoltre adesso che abbiamo scritto già 4 dischi, di cui uno doppio, abbiamo già parecchi "temi" musicali assegnati a vari personaggi, città, nemici, che si rincontrano nell'evolversi della storia...quindi riprendiamo quei temi e li inseriamo nelle nuove canzoni che scriviamo.
9) E adesso? Cosa bolle in pentola nel vostro futuro?
Marco: Quando abbiamo iniziato a comporre nel 2005 per il nostro primo disco, abbiamo messo le basi per numerosi album. attualmente siamo all'opera sul 5° album, un lavoro molto prog, metal, sinfonico...molto Ainur!
Luca: fra il 2004 ed il 2006 abbiamo progettato quella che noi amiamo definire Concept Work, un insieme di album tematici che hanno la pretesa di raccontare un'unica immensa storia che è appunto il Silmarillion. In quel periodo abbiamo ipotizzato ognuno di questi 9 album (più il decimo conclusivo) e stiamo percorrendo questa strada ancora adesso dopo quasi 10 anni.
Ale: Infatti, dopo il momento della spensieratezza e della dolcezza del disco acustico, c'è quello della cattiveria e il quinto disco sarà proprio così....
10) Questa era l’ultima domanda, grazie per aver partecipato. Chiudete l’intervista come preferite.
Luca: Elen Sila lumenn' omentielvo...
Marco: Grazie a voi. è stato un piacere. alla prossima
Ale: \m/
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