Recensione: Skunk Anansie - Anarchytecture (2016)

Successore di Black traffic (cacchio, sono giá passati quasi 4 anni???) che, dopo quella ciofeca di Wonderlustre, aveva riportato fortunatamente gli Skunk Anansie su binari rock, mi accingo a recensire questo Anarchytecture. Beh, peggiore inizio non ci poteva essere: l'opener Love someone else é un'insopportabile canzone dai ritmi dance, che non riesco a terminare facilmente.



Si prosegue maluccio, stessi suoni pseudo dance con Victim, ma il pezzo ha uno spessore diverso (ed una chitarra distorta che lo risolleva). Il ritornello é incisivo, ma alla lunga abbastanza ripetitivo. Un po' di rock (leggero) con Beauty is your curse, che si lascia ascoltare piacevolmente, non ho troppe obiezioni al riguardo. La ballad Death to the lovers ha un passaggio nella strofa che mi fa impazzire, ma ogni volta che l'ascolto arrivo alla fine del brano abbastanza distratto. Il pezzo ha un potenziale altissimo ma secondo me manca qualcosa, soprattutto nella seconda parte, e alla lunga stanca. Altro pezzo veramente brutto é In the back room, traccia numero 5 (vedi traccia numero 1). Fino ad ora non un granché quest'album.

Dalla sesta traccia in poi, fortunamente il disco si risolleva.

Beh, Bullets non é proprio un capolavoro ma quantomeno ha il piglio giusto (e dei suoni piú rock). The sinking feelings é nettamente il mio pezzo preferito dell'album, Skin va in alto con la voce e gli Skunk anansie si ricordano che sono una band rock. In piú ha dei richiami col passato con quei "nananananana" adolescenziali piazzati dopo il ritornello. Unico pezzo promosso senza se e senza ma, fino ad ora. Without you lo segue a ruota: é una ballatona classica della band e finalmente un altro brano pienamente convincente. Saró pazzo ma il break centrale mi ricorda qualcosa dei Queen.
Suckers é un riffone metal che fa da introduzione a We are the flames, pezzo che ha tanti pregi ma anche tanti difetti: una bellissima strofa ma un ritornello che ha qualcosa che non mi convince del tutto (le note estremamente lunghe, per esempio), peró il pezzo é gradevole. I'll let you down é la ballad conclusiva con degli strumenti soffusi che accompagnano timidamente la splendida voce di Skin. Breve ma efficace.

Disco di difficile assimilazione, tanti suoni e idee differenti, abbastanza sperimentale e con una Skin sempre eccezionale.
Peró, se devo tirare le somme, gli unici pezzi che mi smuovono veramente sono solo due, accompagnati da altri due o tre che mi piacciono ma non mi fanno saltare dalla sedia. Riguardo tutto il resto, sono pezzi che potrebbero essere migliori o pezzi di cui avrei fatto volentieri a meno. In generale, la seconda parte del disco é sicuramente discreta, la prima no. Non so che voto mettere, mi butto.

Voto 59/100

Top tracks: That sinking feelings, Without You, I’ll Let You Down
Skip tracks: Love Someone Else, In the Back Room

Tracklist:
Love Someone Else 3:31
Victim 4:16
Beauty Is Your Curse  3:41
Death to the Lovers 4:08
In the Back Room 3:38
Bullets 3:52
That Sinking Feeling 2:46
Without You 3:35
Suckers! 1:21
We Are the Flames 3:25
I’ll Let You Down 3:29
Giovanni Gagliano

Passionate about music I wrote my first article for "Given To Rock" in 2012, reaching now 30K global followers. I am also a musician, gigging around London.

Previous Post Next Post