Musica con la M maiuscola.
Ma come al solito andiamo per gradi perché è stata una serata difficile.
Vi ricorderete che ho avuto l'onore di intervistare Mike Portnoy in occasione delle release di quest'album (non ve lo ricordate?? Cliccate subito qui per leggere l'intervista), Mike e il suo manager mi hanno gentilmente regalato l'ingresso al concerto. Arrivo alla 02 di Islington con fare spocchioso: ehm sono Giovanni Gagliano, sono in lista. Come hai detto che ti chiami? Giovanni Gagliano. Mmm non ho niente sotto quel nome. Aspetta prova Given to rock, mi avranno segnato sotto il nome del sito. Ehm no, neanche quello. Perfetto. Che devo fare? Mi dispiace ma se non ho conferma non posso farti entrare. Rimango li per un tempo imprecisato. Vedi foto accanto.
Per farla breve, dopo milioni di email spunta, a concerto iniziato, il tour manager che dice c'è "uno con un nome lungo che non mi ricordo che devo fare entrare". Ero io. Entro durante l'intro strumentale Overture e la venue è strapiena... e io sono praticamente davanti la porta di entrata con centinaia e centinaia di persone davanti. Il suono però è magnifico, uno che difficilmente si sente, soprattutto ad inizio concerto. Sembrava il disco, ve lo giuro. Tutti gli strumenti era a volumi perfetti e assolutamente distinguibili. Non contento della mia posizione provo fortuna nella balconata e praticamente mi sono riservato la visuale Portnoy (vedi foto sotto) e a volte vedevo praticamente solo lui (cosa che comunque non mi ha disturbato, anzi...). Dato che avevo un pass speciale (bah) sono riuscito anche a fare qualche foto indisturbato dalla piccionaia. Con questo pass avevo l'opportunitá di andare sotto al palco per le prime 3 canzoni a fare foto, ma avrei dovuto chiedere "permesso" per 10 minuti e non mi andava.
Come spiegato da Neal, questa di Londra é l'ultima serata del tour europeo che penso sia stato decisamente positivo dato che ieri il posto era decisamente pieno. L'interazione con il pubblico é stata sufficiente, perché la band dovendo eseguire un concept per intero non aveva troppo spazio di manovra. Ció nonostante, soprattutto nella seconda parte la band si é fatta volere bene anche dal punto di vista umano con la citata I'm running, The man in the iron cage e il piccolo set acustico folk di Freedom song, una delle migliori canzoni del concerto. Non ho nessun appunto da fare alla rappresentazione live del disco, che é stata pressoché perfetta con tutti i musicisti che hanno fatto il loro e con Neal Morse ottimo anche dietro al microfono. C'é stata qualche piccola variazione, tipo qualche intro di tastiera e cose del genere, ma l'album é stato grosso modo presentato per quello che é, e alla fine va bene cosà perché é giá perfetto. Ieri sera in particolare mi ha emozionato Breath of angels, canzone che da disco non mi fa impazzire, ma che live ha sicuramente qualcosa in piú. Il pubblico é stato calorosissimo e non mi aspettavo che diverse persone conoscessero tutti i testi dall'inizio alla fine, cantando per tutta la durata del concerto, segno che l'album é stato molto apprezzato. Gli applausi sono stati tanti e sono stati spesso confondibili con ovazioni, soprattutto dopo la conclusiva Broken Sky/Long Day.
Dopo l'esecuzione dell'intero The similitude of a dream la band esegue altre tre canzoni dal repertorio di Neal Morse, Author of confusion, Agenda e The call. La prima onestamente non la conoscevo ed é stata forse la mia preferita in assoluto della serata. Una bomba, con un Mike Portnoy assoluto mattatore che ha pestato come un ossesso. Nel frattempo alcune persone sono andate via (le 22 di domenica sera é un orario improponibile per molti londinesi) e guadagno una posizione decisamente migliore. Per le ultime 3 canzoni... vabbé...
Nonostante le varie vicissitudini e la mia posizione non certo privilegiata, ho goduto tanto di questo concerto e di questi musicisti incredibili che non si sono risparmiati neanche dal punto di vista del minutaggio, visto il lungo bis conclusivo. La prossima volta saró di nuovo dei vostri.
Top songs: I'm running, Breath of angels, Author of confusion.
Ma come al solito andiamo per gradi perché è stata una serata difficile.
Vi ricorderete che ho avuto l'onore di intervistare Mike Portnoy in occasione delle release di quest'album (non ve lo ricordate?? Cliccate subito qui per leggere l'intervista), Mike e il suo manager mi hanno gentilmente regalato l'ingresso al concerto. Arrivo alla 02 di Islington con fare spocchioso: ehm sono Giovanni Gagliano, sono in lista. Come hai detto che ti chiami? Giovanni Gagliano. Mmm non ho niente sotto quel nome. Aspetta prova Given to rock, mi avranno segnato sotto il nome del sito. Ehm no, neanche quello. Perfetto. Che devo fare? Mi dispiace ma se non ho conferma non posso farti entrare. Rimango li per un tempo imprecisato. Vedi foto accanto.
Per farla breve, dopo milioni di email spunta, a concerto iniziato, il tour manager che dice c'è "uno con un nome lungo che non mi ricordo che devo fare entrare". Ero io. Entro durante l'intro strumentale Overture e la venue è strapiena... e io sono praticamente davanti la porta di entrata con centinaia e centinaia di persone davanti. Il suono però è magnifico, uno che difficilmente si sente, soprattutto ad inizio concerto. Sembrava il disco, ve lo giuro. Tutti gli strumenti era a volumi perfetti e assolutamente distinguibili. Non contento della mia posizione provo fortuna nella balconata e praticamente mi sono riservato la visuale Portnoy (vedi foto sotto) e a volte vedevo praticamente solo lui (cosa che comunque non mi ha disturbato, anzi...). Dato che avevo un pass speciale (bah) sono riuscito anche a fare qualche foto indisturbato dalla piccionaia. Con questo pass avevo l'opportunitá di andare sotto al palco per le prime 3 canzoni a fare foto, ma avrei dovuto chiedere "permesso" per 10 minuti e non mi andava.
Vabbè forse è arrivato il momento di parlare del concerto piú nello specifico e smetterla con foto e fesserie varie. Come sapete, ho apprezzato moltissimo l'album che ho ascoltato nella sua interezza stasera: The similitude of a dream (clicca per la recensione) è stato il mio disco preferito dello scorso anno ed è musica con quella "m" lì. Neal morse e soci lo hanno reso live magnificamente e senza macchia, ma conoscendo la bravura dei musicisti, c'erano pochissimi dubbi su questo. La band é composta dall simpatico tastierista/polistrumentista Billy Hubauer (alle prese anche con un sax e un mandolino), Eric Gillette che é la versione giovane e pulita di Petrucci (se gli mettete una sua maschera lo potete scambiare tranquillamente per lui), il bassista Randy George di "presenza" (non credo abbia fatto un passo in tutto il concerto) e Mike Portnoy che non ha sicuramente bisogno di presentazioni. Sopra tutti, ovviamente, il mastermind Neal morse che si è anche preoccupato di fare parecchia "scena", oltre a fare il suo compito di musicista. Ha infatti interpretato vari personaggi, con maschere e quant'altro, scendendo anche tra il pubblico durante I'm running e gesticolando come un ossesso per tutto il concerto, anche per sopperire alla staticitá degli altri. Una cosa che mi é piaciuta é che praticamente ogni componente della band aveva (come da disco) delle parti da cantare, "passandosi" il microfono continuamente. Tutti hanno fatto bene.
Come spiegato da Neal, questa di Londra é l'ultima serata del tour europeo che penso sia stato decisamente positivo dato che ieri il posto era decisamente pieno. L'interazione con il pubblico é stata sufficiente, perché la band dovendo eseguire un concept per intero non aveva troppo spazio di manovra. Ció nonostante, soprattutto nella seconda parte la band si é fatta volere bene anche dal punto di vista umano con la citata I'm running, The man in the iron cage e il piccolo set acustico folk di Freedom song, una delle migliori canzoni del concerto. Non ho nessun appunto da fare alla rappresentazione live del disco, che é stata pressoché perfetta con tutti i musicisti che hanno fatto il loro e con Neal Morse ottimo anche dietro al microfono. C'é stata qualche piccola variazione, tipo qualche intro di tastiera e cose del genere, ma l'album é stato grosso modo presentato per quello che é, e alla fine va bene cosà perché é giá perfetto. Ieri sera in particolare mi ha emozionato Breath of angels, canzone che da disco non mi fa impazzire, ma che live ha sicuramente qualcosa in piú. Il pubblico é stato calorosissimo e non mi aspettavo che diverse persone conoscessero tutti i testi dall'inizio alla fine, cantando per tutta la durata del concerto, segno che l'album é stato molto apprezzato. Gli applausi sono stati tanti e sono stati spesso confondibili con ovazioni, soprattutto dopo la conclusiva Broken Sky/Long Day.
Dopo l'esecuzione dell'intero The similitude of a dream la band esegue altre tre canzoni dal repertorio di Neal Morse, Author of confusion, Agenda e The call. La prima onestamente non la conoscevo ed é stata forse la mia preferita in assoluto della serata. Una bomba, con un Mike Portnoy assoluto mattatore che ha pestato come un ossesso. Nel frattempo alcune persone sono andate via (le 22 di domenica sera é un orario improponibile per molti londinesi) e guadagno una posizione decisamente migliore. Per le ultime 3 canzoni... vabbé...
Nonostante le varie vicissitudini e la mia posizione non certo privilegiata, ho goduto tanto di questo concerto e di questi musicisti incredibili che non si sono risparmiati neanche dal punto di vista del minutaggio, visto il lungo bis conclusivo. La prossima volta saró di nuovo dei vostri.
Top songs: I'm running, Breath of angels, Author of confusion.
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